venerdì 14 marzo 2014

sessualità storica


IL SESSO NELLA STORIA


TITOLO 

§ INTRODUZIONE
La storia dei costumi sessuali dell’umanità ci è d’aiuto per studiare e capire la nostra sessualità, ma anche per averne coscienza e per giudicarla con mente sgombra da ogni preconcetto e condizionamento dandogli poi il giusto grado di rilevanza che essa merita.
La sessualità, difatti, fa riferimento anche agli aspetti psicologici, sociali e culturali del comportamento umano ed è interessante vederne le variazioni nell’arco dei secoli e su di essi se n’è fatto tesoro.
Sia da un punto di vista religioso che scientifico si è d’accordo che il sesso nasce con l’uomo ed è un elemento importante ed indispensabile perché permette la riproduzione e il mantenimento della specie.
Per la religione cristiana il sesso viene creato nel giardino dell’eden, era un dono di Dio è pertanto non può essere considerato un elemento negativo come invece lo è.
Un ateo potrebbe giustamente chiedersi: se il sesso è considerato qualcosa di veramente peccaminoso e vano, perché Dio avrebbe creato gli organi sessuali, potendo anche scegliere un meccanismo diverso per la procreazione?
ParadisoInoltre, perché tra le decine di organi e apparati che fanno parte del corpo umano, solo quelli che chiamiamo sessuali sarebbero indecenti, da nascondere e da usare solo secondo certe regole imposte?!
Da un punta di vista scientifico gli organi sessuali devono essere usati per adempiere al loro specifico compito, così come avviene per gli altri organi: gli occhi per vedere, i piedi per camminare o lo stomaco per digerire ma, stranamente, solo su di essi sono state imposte censure e divieti che coinvolgono anche la sfera emotiva e sentimentale. L’assurdo del termine “libertà sessuale” sta proprio in questo, poiché  non esiste una “libertà di vedere”, una “libertà di camminare” o una “libertà di digerire”. Se oggi un transessuale viene deriso o picchiato, se un ragazzo è costretto a masturbarsi di nascosto o a sentirsi a disagio per averlo fatto, se la tua dirimpettaia chiama le forze dell’ordine se tu stai comodamente nudo fuori al tuo balcone, la colpa principale è della religione!
Preciso che quando dico “religione” intendo gli “uomini” che hanno interpretato e controllato le religioni a loro uso e costume.
Nel mio precedente post in merito alla sessualità ho già detto che questo deriva, oramai, da una atavica cultura religiosa creata dai personaggi della chiesa che il più delle volte si basa su libere interpretazioni dei testi sacri e che hanno poi plagiato politica e governi.
Le contraddizioni insite nei precetti del cristianesimo sulla sessualità sono da anni evidenti, basti pensare al dibattito sul pro e contro il celibato e del matrimonio o sulla omosessualità (*), oppure allo stesso Sant’Agostino, uno dei padri fondatori della chiesa, che esitò a rinunciare ai piaceri della carne, mentre i suoi scritti dissertano ampiamente su sesso e matrimonio.  Il fatto incontrollabile che la maggior parte dei fedeli non poteva optare per il celibato e non voleva rinunciare al sesso, portò la chiesa, furbescamente, a venire ad un compromesso, e agli inizi del VI secolo regolamentò sesso matrimonio e peccati carnali connessi con i “Libri penitenziari”, testi che riguardano le attività sessuali ed elencano le maggior trasgressioni con relative penitenze.  Come dire, non lo dovresti fare, ma se lo fai poi dopo sei tenuto ad espiare con la penitenza.
Purtroppo, il nostro atteggiamento verso la sessualità, e quello del mondo occidentale in generale, è il prodotto di quasi duemila anni di storia influenzata duramente dal Punishment of the Sinner, Charles Monnet.Cristianesimo.
Questo ha prodotto, nel tempo, società bigotte e ipocrite anche se a volte si è reagito venendo meno alle richieste delle autorità religiose e portando avanti certi divieti, come l’adulterio per esempio, che è ancora oggi altamente diffuso e concesso (non rischia la galera il marito che ha un amante).  Si pensi anche alle disastrose conseguenze sulla nostra personalità che provoca la millenaria demonizzazione sull’autoerotismo che viene instillata già dall’infanzia attraverso una scorretta informazione che è più di tipo pseudo-religioso che reale e scientifica.  Infatti, da un punto di vista scientifico l’atto sessuale, in generale,  non è dannoso, al contrario è dimostrato che è un toccasana per l’organismo. Non dimentichiamoci che nel ‘900, quando anche la medicina fu condizionata dal pensiero religioso, perfino l’atto sessuale eterosessuale fu dichiarato nocivo per la salute per non parlare delle altre deviazioni che, secondo i medici, portavano alla pazzia o al cancro. In epoca vittoriana l’ipocrisia raggiunse limiti paradossali e si pensava che il sesso per scopi procreativi era solo un dovere e tutto il resto era per le classi meno ambienti. Fu per questo che in quel periodo la prostituzione fiorì ed era ben tollerata. 
Per non parlare, poi, della posizione delle varie denominazioni o dottrine cristiane nei confronti dell’omosessualità (*) maschile e femminilecon alcune che la vietano in toto, in quanto peccaminosa, ed altre che la vedono moralmente accettabile se non vi è rapporto sessuale (di nuovo il sesso come peccato e condanna). 
Il termine omosessualità risulta, invece, anacronistico per il mondo antico dal momento che non esisteva una sola parola in latino o in greco che avesse tale significato. E questo perché, in passato, le persone non venivano classificate in base alle loro scelte sessuali o erotiche così come avviene da tempo.
Da studi e statistiche risulta evidente che prima dell’intervento della Chiesa e dei governanti sulle libere abitudini sessuali dei popoli, v’erano meno perversioni e nevrosi ma, neanche questo non è servito (ahimè) agli alti prelati e legislatori a cambiar rotta. 
Di esempi se ne potrebbero fare tanti ma basta quello dei greci in passato e quello delle poche tribù primitive ancora rimaste per rendersene conto. I primi, che non avevano tanti tabu e proibizioni in fatto di sesso, godevano di un ottima salute psicologica e culturalmente all’avanguardia, mentre è accertato che in quasi tutte le tribù primitive, dove perfino il nudo è considerato normalità, non sono mai esistiti casi di perversione sessuale.
Ma non è solo il cristianesimo ad avere queste colpe.
religionsPer l’Ebraismo il sesso non è considerato intrinsecamente peccaminoso o vergognoso solo se è fatto sotto il sacramento del matrimonio ed effettuato a fini procreativi. Tutto il resto, come le deviazioni sessuali sono considerate immorali e abominevoli, talvolta punibili con la morte. Perfino lo sperma è considerato impuro se emesso senza scopi riproduttivi erichiede rituali di abluzione. Recentementealcuni studiosi hanno messo in dubbio che l’Antico Testamento vietasse ogni forma di libera sessualità, sollevando problemi di traduzione e riferimenti ad antiche pratiche culturali.
Nell’Islamismo il rapporto sessuale è consentito solo dopo il matrimonio e solo con il proprio coniuge. Il sesso fuori dal matrimonio è considerato un peccato ed è severamente vietato e punitoE poiché il matrimonio è solo tra un uomo e una donnaqualsiasi altro rapporto sessuale è considerato peccaminoso.
Ma al di la di quanto dispongono le religioni, sta di fatto che i nostri antenati, i popoli dell’antichità, avevano un atteggiamento molto diverso nei confronti della sessualità ed erano più credenti molto più di noi. Il sesso non era fine a se stesso ma qualcosa di simbolico e legato al mistico. Il giudizio sociale, laddove c’era, non si basava sulla scelta del genere o del partner sessuale ma più sul ruolo sessuale rivestito dal maschio. Per gli antichi greci e per i romani, per esempio, nell’uomo era la “passività” ad essere prevalentemente disprezzata mentre il matrimonio aveva più i connotati di un contratto e solo per questo regolamentato dalla legge.
Per molte culture il sesso tra maschi adulti e giovanidi solito pre-adolescenti, era ammesso e incoraggiato perché aveva un valore pedagogico ed erotico e tale rapporto durava fino a quando il ragazzo entrava in età adulta. Altre culture, invece, furono contrarie a tali rapporti, spesso per motivi religiosi e li bandirono.
Ma iniziamo questo viaggio sull’eros e sulla sessualità partendo dal passato.

§ La sessualità nella preistoria
E’ logico presupporre che in mancanza di qualsiasi conoscenza scientifica, di regole sociali, di organizzazione e di religioni, vi fosse una promiscuità sessuale ed una poligamia naturale. Il sesso era, come per gli animali, un semplice atto sessuale senza metodi o attrazione fisica se non quelli dettati dall’eccitazione e dalle disponibilità. Solo successivamente l’uomo paleolitico ha cominciato ad avere una vita sessuale più regolata e a creare un nucleo familiare dove imperava anche l’incesto. Come sostiene l’antropologo Claude Levi Strauss, il tabù dell’incesto è alla base della civilizzazione, perché obbliga l’essere umano a cercare un compagno al di fuori della propria casa a cui si è aggiunto, successivamente, un fondamento genetico, ovvero la necessità di evitare malattie congenite causate dalle unioni fra consanguinei.
Di li a poco, per l’uomo primitivo arriva l’atto consensuale, con riti di accoppiamento e la creazione di un culto per la donna, come genitrice e madre. Culto che non aveva niente di religioso e spirituale ma che 12.000 anni prima di Cristo era solo una presa di coscienza sulla riproduzione e sui bisogni del maschio. Situazione che avrebbe portato Venere di Willendorfad una sorta di ginecocrazia o di matriarcato che si perderà successivamente con il miglioramento del livello di vita e con l’apparire delle prime tribù.
La promiscuità continuava, comunque, anche grazie alla disponibilità degli altri e dei giovani in particolare. Le primissime civiltà erano prevalentemente agricole e per questo i fenomeni della Natura e la Madre Terra, da cui la loro vita dipendeva, furono le prime divinità che gli uomini crearono e a cui fecero ricorso. Da questo momento in poi ebbero inizio anche i primi riti di iniziazione legati prevalentemente a riti sacrali e di costume,forse come reviviscenza attenuata dei precedenti e più primitivi sacrifici umani. L’aspirante iniziato doveva superare delle prove al fine di mostrare la sua accettabilità nel gruppo. Un tipico rito di iniziazione è l’asportazione degli incisivi diffusa nella preistoria e ancora presente presso certe tribù africane o australiane. L’iniziazione era anche il rito attraverso il quale una persona veniva introdotta nel gruppo organizzato. Forse uno dei più famosi “riti di passaggio” ècircumcision rappresentato dalla circoncisione rituale che consiste nell’eliminazione del prepuzio del pene maschile in età puberale. Praticato fin dall’antichità dapprima solo in alcune tribù e successivamente ed odiernamente presso le popolazioni di religione ebraica, islamica e in alcune zone dell’Oceania. Mentre per le popolazioni primitive tale mutilazione era un rito di passaggio all’età adulta (la dimostrazione della capacità di sopportare il dolore, un aumento magico della virilità o un richiamo erotico), con l’avvento delle religioni organizzate divenne un sacrificio religioso, un segno di appartenenza, uno scoraggiamento alla masturbazione e un ausilio igienico. Esiste anche una circoncisione femminile cha va, a seconda dei casi, dall’asportazione del clitoride all’eliminazione delle labbra e alla cucitura della vulva.

§ La civiltà egiziana
EGITTO
In Egitto il sesso era vissuto con estrema naturalezza e veniva esaltato senza pregiudizi o sensi di colpa.
La nudità non era insolita perché le donne andavano in giro poco vestite o coperte da abiti trasparenti, mentre gli uomini coperti solo da leggeri drappi.  Già era presente l’arte della seduzione con l’uso di sostanze ritenute afrodisiache, di trucchi, tatuaggi e gingilli vari atti a sedurre e far apparire più attraenti. Per evitare gravidanze indesiderate si ricorreva all’uso di una sorte di profilattico fatto di pelle o di lino oppure la donna assumeva pozioni o lozioni che come la cipolla si riteneva evitassero la gravidanza.
La donna aveva un ruolo importante nelle vita sociale e religiosa (vi sono state anche donne faraone e altre che influenzavano enormemente l’operato del faraone) anche se il matrimonio agli inizi (prima della rivoluzione sociale del 2000 a.C.) era riservato solo alla classe aristocratica.
circoncisionePresso gli antichi egizi era praticata la circoncisione rituale come segno di affiliazione a Ra, il dio del Sole, che aveva circonciso sé stesso. Era un segno di passaggio dall’infanzia all’età adulta e riservata prevalentemente alle caste più elevate, per avere accesso agli antichi misteri.
L’incesto era normale in Egitto, soprattutto nelle famiglie nobili ed in particolare in quella del faraone, delle quali si voleva, in tal modo, preservare la purezza del sangue. La coppia di consanguinei è l’immagine dell’unione più assoluta, sul piano dinastico e religioso. Del resto nella religione egiziana l’incesto era rappresentato addirittura da tre delle massime divinità: Iside, sorella e sposa di Osiride, dal quale partorisce Horo, il dio-falco. Ed anche nell’ambito delle civiltà dei Medi e dei Persiani, stando almeno a quanto ce ne dicono gli storici Eròdoto e Strabone,  l’incesto, a livello delle famiglie regnanti, era notevolmente presente, come fu anche nell’Egitto all’epoca dei Tolomei (dopo il 323 a.C.). Cleopatra VII sposò due dei suoi fratelli più giovani mentre sua madre e suo padre (Cleopatra V e Tolomeo Khnumhotep e NiankhkhnumXII), erano a loro volta sorella e fratello. Nei tempi antichi l’incesto era una pratica alquanto comune anche presso le famiglie nobili Inca e hawaiane. In un censimento romano-egizio risulta che i matrimoni tra fratelli e sorelle rappresentava il  20%  di tutti i matrimoni.
La prima immagine di una coppia omosessuale di cui si hanotizia nella storia egiziana, che ne è diventata  simbolo, è quella d iKhnumhotep Niankhkhnumuna coppia di ragazzi egiziani che visse intorno al 2400 a.C.  I due sono dipinti in una posizione in cui si baciano sul naso, la più intima posizione nell’arte egiziana, circondati da ciò che sembrano essere i loro eredi. Ma le persone omosessuali e transgender erano comuni anche in altre civiltà pre-coloniali come Aztechi,MayaQuechaMochicaZapotechi ed i Tupi del Brasile. InPersia l’omosessualità e le espressioni omoerotiche erano tollerate in molti luoghi pubblici, monasteri, seminari, taverne, campi militari, nelle terme e nei luoghi di ritrovo.
Statuetta egiziaIn Egitto non mancano neppure testimonianze relative alla necrofilia (l’accoppiamento con un cadavere), dove una delle massime preoccupazioni dei parenti di una giovane defunta risulta essere quella di evitare che gli imbalsamatori della Casa dei morti ne profanassero sessualmente il cadavere. In una società di costumi così liberi non poteva mancare l’autoerotismo e l’Antico Egitto ci testimonia, addirittura, una forma particolare di autoerotismo, quello definito “sacrale” o religioso, così come c’erano le “prostitute sacre”. In alcuni rappresentazioni figurative si vede il faraone che si masturba eiaculando il suo sperma verso il cielo (che nella mitologia egiziana è divinità femminile, Nut, mentre divinità maschile è la terra, Geb), e tale atto assumeva un significato simbolico e religioso.

§ Mesopotamia
INANNA, THE HOLY PROSTITUTE OF BABYLON
L’antica civiltà mesopotamica era una società di tipo matriarcale ed era abbastanza aperta sotto il profilo delle libertà sessuali. La dea principale era Ishtar che rappresentava la vita, il maschile, il femminile, la natura e la sessualità e veniva adorata e celebrata nei templi a lei dedicati, spesso con un orgia di sesso insieme alle prostitute del tempio. Tale professione non era considerata vergognosa anzi, v’erano leggi che addirittura vietavano di parlareHammurabi stele male delle “prostitute sacre”.  Come racconta Erodoto, ad ogni donna era richiesto, almeno una volta prima del matrimonio, di recarsi al tempio e di aspettare uno straniero che facesse sesso con lei. Probabilmente, gli uomini si recavano al tempio proprio per scegliere una donna con cui avere un rapporto. Con la venuta del patriarcato e di divinità maschili, Ishtar perse un poco della sua influenza e i suoi templi (Ishtaru) divennero dei semplici lupanari per sesso a pagamento dove veniva praticata anche l’omosessualità.  Nella civiltà babilonese le donne erano socialmente inferiori anche se sostenevano un proprio ruolo nella società. Successivamente la cultura babilonese cambiò radicalmente e la lettura delle Tavole Assire della Leggedel XII sec. redatte dal re Amor ci danno una chiara fotografia della cultura babilonese di quei tempi. Tra i 252 articoli di cui è composto tale codice, si apprende, tra l’altro, che il matrimonio era monogamo ma che, tuttavia, era possibile avere delle concubine; il divorzio era possibile in mancanza di prole – anche se la moglie manteneva una posizione di superiorità nei confronti della nuova arrivata – o in caso di inosservanza del marito ai suoi doveri; l’aborto era vietato (per favorire l’incremento di popolazione); severamente puniti i delitti a sfondo sessuale e il rifiuto di sposare una donna sedotta, così come ogni forma di omosessualità e d’incesto ; l’adulterio era punito con la morte di entrambi i soggetti.

§ La civiltà Greca
The Nine Muses of greek mythology
Probabilmente, il rapporto numerico tra uomini e donne (circa 6:1), la posizione geografica e socio-culturale dell’antica Grecia possono aiutare a capire i liberi costumi sessuali di questo popolo la cui civiltà è posta ad esempio.
Anche alcune scuole di pensiero, come l’ Edonismo o i grandi filosofi, come Epicuro, ci vengono in aiuto per meglio comprendere questa grande civiltà.
ErmaPer la maggior parte dell’anno gli uomini lasciavano le isole dell’Egeo per dedicarsi alla vita militare e al lavoro e forse per questo si affermò l’omosessualità maschile e femminile. Ma, considerato che le isole erano densamente abitate, tale pratica non influenzò minimamente la virilità degli uomini e la femminilità delle donne e quindi la prolificità, tanto meno il sentimento amoroso o la passione se si considerano i numerosi testi e poemi amorosi dell’epoca.  Ad Atene, l’uomo era libero di esprimere i propri istinti e le proprie passioni e mentre l’omosessualità maschile era vista ”impudicamente” come un’espressione della sua virilità, quella femminile era considerata una forma di corruzione e di deviazione. Qualcuna afferma che la Grecia giustificò, talvolta, l’amore omosessuale con Aphrodite Pan and Erosoriginali teorizzazioni filosofiche e artistiche che nell’antica Roma, più materialista, per esempio, mancarono.
Il fallospesso in forma di erma (pilastro di marmo o bronzo, con testa di Ermes e organi genitali maschili) era un oggetto di culto come simbolo di fertilità, mentre un’idea della sessualità femminile da parte degli uomini era che esse invidiavano il loro pene.
La bellissima dea dell’Amore (e del sesso) Afrodite era nata dalla spuma provocata dalle onde del mare in cui erano stati gettati i genitali di Urano, evirato dal figlio Kronos. L’Amore inteso come sessualità era visto, quindi, come qualcosa di irruento ma che tendeva al “bello”.  Bello non solo da un punto di vista di istinti e di sensi ma, fisico e éphebosspirituale prima di tutto. Bello inteso come “bene” e “armonia” e la figura dell’efebo, corpo acerbo in cui si fonde il meglio dell’incipiente bellezza maschile e femminile, ne era la rappresentazione per eccellenza. Da un punto di vista spirituale, questo era il motivo che spingeva l’uomo verso il “nobile” efebo mentre quest’ultimo trovava nell’uomo un maestro, una guida ed un amico, oltre che un amante. Aristofane diceva che “solo i migliori e più virili fanciulli godono abbracciare e giacere con gli uomini in quanto loro simili”, per poi farlo loro stessi una volta divenuti adulti. 
Anche se si dice che le penetrazioni anali fossero considerate, comunque, rozze e volgari.  I primi documenti riguardanti relazioni omosessuali derivano, difatti, da rapporti pederastici ovvero da rapporti, anche affettivi, tra un adulto (erastes) ed un ragazzo (eromenos), entrambi ispirati dall’amore simboleggiato da Eros, dove l’erastes offriva istruzione, consigli e regali al suo eromenos, che in genere diventava suo alunno e assistente.
 Erastes with EromenosErotic representation on a greek vase
I fanno nell’antichità le relazioni pederastiche non coinvolgevano bambini, ma solo giovani ragazzi (di circa 12 anni) e quindi il termine pederastia non va confuso con pedofilia. D’altronde, per i greci, lo sperma era una fonte del sapere e della conoscenza.
Mentre i rapporti pederastici erano quasi un istituzione, i rapporti Philosopher with his pupilomosessuali tra uomini adulti erano appena accettati e non favoriti.
Aristofane con le sue opere esaltò anche la prepotente eterosessualità del suo popolo, eterosessualità che, comunque, prevaleva sull’omosessualità. Sebbene la posizione delle donne, in una società gestita da soli uomini, era subordinata, esse facevano sentire la loro voce rivendicando il loro ruolo; si pensi Alle figure di Lisistrata e Prassagora che rivelano la presenza di una sorta di movimento “femminista” già a quei tempi. 
Oltre questi due principali aspetti della sessualità, ai tempi dei greci erano conosciute anche altre manifestazioni di sesso da noi classificateGreek vase with threesome act come  perversioni. Alcune di queste erano la zoofilia (atti sessuali con gli animali), l’incesto (sesso tra consanguinei), la scopofilia o voyeurismo (eccitamento nell’assistere ad un atto sessuale) o il narcisismo (attrazione per il proprio corpo) di cui la mitologia greca ci da per ognuno di essi alcuni esempi. E anche l’autoerotismo (masturbazione) doveva essere una pratica molto Man and woman on a greek vaseddiffusa  che accompagnava i ragazzi fin dall’adolescenza, ma anche dalle donne che facevano largo uso di falli artificiali, realizzati da sapienti artigiani. Molto diffusa era inoltre la prostituzione se si pensa al simposio, ovvero il banchetto alla fine del quale si svolgevano spettacoli “a luci rosse” che si ispiravano a scene della mitologia. Non mancavano bordelli dove le schiave venivano fatte prostituire e col cui ricavato si costruivano perfino opere pubbliche come il tempio di Afrodite. Il matrimonio, che era una istituzione sociale di unioni libere, avveniva solo in età matura, mentre il mero rapporto sessuale veniva ricercato al di fuori della famiglia e questo spiega le frequenti nevrosi nell’ambito familiare e l’immagine delle mogli come bisbetiche ed aggressive di cui la moglie di Socrate ne è un modello.

Greek orgy on a vase
In proposito Ippocrate diceva che: “l’utero, se non impregnato dallo sperma abbastanza frequentemente, provoca un reflusso sanguigno nel resto del corpo delle donne dando origine a quella malattia chiamata isteria, che si guarisce con il matrimonio Man with boysessuale”. Per i greci non esisteva un sesso debole per natura, i soldati in Grecia restano uomini, e agli uomini spetta l’autorità nella famiglia, il potere di comandare nella politica, l’organizzazione stessa nella società e tutto quanto concerne il sesso. Questa organizzazione prevedeva la distinzione tra un livello familiare, nel quale la sessualità era socialmente indirizzata, e un livello di rapporti extraconiugali, nei quali la sessualità era orientata al puro piacere. Per questo motivo la prostituzione era necessaria e accettata, con varie classi di prostitute, da quelle di strada a pagamento a quelle consacrate, come le migliaia presenti nel tempio a Corinto.
Lo stupro, almeno in un contesto bellico, era accettato dal momentoCreugas statue, Canova che era d’uso comune, come in molte altre civiltà barbariche nei secoli a venire, stuprare le donne delle popolazioni sottomesse come un diritto di dominazione.
Sembra, in definitiva, che ogni manifestazione sessuale ispirata dai personaggi dell’Olimpo la si ritrovasse poi nel comportamento dei greci. D’altra parte, proprio questa pan-sessualità ha facilitato, attraverso tutti i suoi aspetti artistici e letterari, la diffusione della cultura ellenica nel mondo.
Da sottolineare, infine, come i comportamenti sessuali più remissivi dei Spartani e quelli più democratici e permissivi degli ateniesi abbiano portato a due strade diverse. Ad una decadenza economica e alla sterilizzazione della cultura nei primi e al rifiorire della cultura e all’aumento della popolazione nei secondi, con unione delle classi sociali e alla creazione di misure collettive di protezione per la famiglia e per la società che poi, malauguratamente, degenerò per ragioni politiche e militari.

§ India
KUMBH MELA, India
La cultura indiana può essere considerata tra le più antiche, con l’antica civiltà della valle dell’Indo che, contemporanea a quella dell’antico Egitto e dei Sumeri, si diffuse in tutta l’India e il Pakistan più di 4000 anni fa. Durante questo periodo, non si sa molto sui loro atteggiamenti sessuali mentre sono noti i riti di fertilità.
La prima prova del loro atteggiamento verso il sesso viene da antichi testi di induismo, buddismo e giainismo, il primo dei quali, il Veda, è forse il più antico esempio di letteratura religiosa presente al mondo. Questi testi, insieme ai poemi epici dell’antica India, hanno avuto un importante effetto sulla cultura di tutto il sud-est asiatico. Alcuni testiSex scene parlano di una grande varietà di pratiche sessuali non-vaginali che, se eseguite con un uomo o una donna, erano puniti con il grado più basso di ammenda. Il rapporto omosessuale maschile, venendo trattato come un reato molto minore, lasciava intendere che era alquanto permesso. In merito a quello femminile, era punito maggiormente quello tra una donna adulta ed una ragazza in caso di perdita della verginità piuttosto che il rapporto omosessuale tra due giovani o tra due donne kamasutra scene, khajurahonon più vergini. Questo comportamento lascia anche capire che non c’erano molte discriminazioni tra omosessualità maschile e femminile.
L’India, con la sua religione, ebbe un ruolo significativo nella storia del sesso attraverso il primo testo scritto, il Kamasutra, che ha trattato il rapporto sessuale come una scienza. Sotto questo punto di vista, l’india è stata una pioniera nell’utilizzo dell’educazione sessuale attraverso l’arte e la letteratura, sebbene anche qui troviamo differenze di costumi sessuali tra la le caste più elevate e la gente comune, con i primi che indulgevano in uno stile di vita più edonistico.
Il classico  Kama Sutra indiano si occupava, senza ambiguità o ipocrisie, di tutti gli aspetti della vita sessuale: eterosessualità,khajurahoTempleomosessualità, matrimonio, adulterio, prostituzione, sesso di gruppo, sadomasochismo e anche travestitismo. Il testo dona un affascinante ritratto di un’India la cui apertura alla sessualità lascia intendere uno sviluppato senso erotico e di parità.
Questi testi fanno anche capire che nell’antica India il sesso era un affare privato e, nel matrimonio, era un dovere reciproco per marito e moglie trarre uguale piacere e usare qualunque sistema per raggiungerlo. Il sesso era generalmente visto Threesome scene sia come un dovere morale di ciascun partner in una relazione a lungo termine come il matrimonio, ma anche come un desiderio che poteva ostacolare il completo distacco spirituale. Invece, secondo certe scuole di filosofia indiana, come il Tantra, il sesso diventava un dovere sacro o un cammino per arrivare all’equilibrio ascetico o all’illuminazione spirituale. La stessa eiaculazione era vista come una forma di energia per arrivare a tale illuminazione.
In India esisteva una categoria di donne, le Devadashi, alle quali era affidato il compito di esercitare, nei templi, la funzione di “prostituta degli dei”. Il sesso come strumento per ricongiungersi a Dio. Le tavole del  Kamasutra, che illustravano le varie posizioni dell’amplesso tantrasessuale per il raggiungimento del piacere, erano perfino poste all’interno dei templi indiani. La poligamia era ammessa ma praticata solo dalle classi più agiate mentre come per le altre culture musulmane del Medio Oriente, le pratiche egalitarie o elitarie dell’omosessualità erano mantenute più nascoste.  Come alcuni reperti dimostrano e come il caldo clima esigeva, era normale per questo popolo tenere coperta solo la parte inferiore del corpo; solo dopo la fondazione dei sultanati di Delhiela messa a punto di diversi Statimusulmani,tra il 14.mo e 15.mo secolo, cheinIndia i costumi islamici sulla copertura del corpo femminile e dei costumi sessuali comincia a cambiare. Successivamente, nel medio-evo,  la colonizzazione da parte di potenze coloniali tra cui il Portogallo (cattolico) e l’Inghilterra (dell’epoca vittoriana) ebbe un impatto negativo sul liberalismo sessuale ancora presente in India.    

§ Cina
Il confucianesimo porta l’antica Cina ad avere un comportamento alquanto sessista nei confronti delle donne, viste come merce di scambio e la cui verginità come unico valore che portava gli uomini a sposarsi con la donna prescelta dal padre e a scegliersi, poi, concubine più desiderabili dal punto di vista erotico, risorse permettendo. Accettate erano anche le pratiche omosessuali tra maschi, tenute comunque con una certa riservatezza mentre più rare quelle tra femmine, tenute in maggior segreto.
IntercourseL’interpretazione classica del Confucianesimo ha alla base il principio secondo cui ogni uomo deve assumere nella vita un comportamento conforme al genere sessuale attribuitogli dalla natura e impegnarsi nei ruoli sessuali che sono congeniali alla riproduzione e altrettanto valeva per la donna.  Idem per il Taoismo, che pur dando molta importanza all’atto sessuale, enfatizzava il mantenimento dell’armonia naturale esistente tra le forze dello Yin e dello Yang, (sempre secondo un’interpretazione tradizionale) e quindi non poteva approvare una completa relazione omosessuale (Yang-Yang), mentre incoraggiava  atti sessuali con più donne. Fin dalla pubertà, le giovinette venivano preparate al ruolo di CINA3mogli o concubine e l’uomo a diventare un buon amatore affinché lo yang potesse nutrirsi il più a lungo possibile dello yang, raggiungendo il massimo livello di piacere durante la “fusione cosmica”. Pertanto, l’erotismo divenne una forma d’arte con la nascita di una precisa farmacopea e di oggetti atti a migliorare e favorire il piacere del sesso considerato come essenza della vita.
Nel Buddismo, infine, il desiderio sessuale (sia esso eterosessuale che omosessuale) era visto come un ostacolo per l’anima; come una zavorra legherebbe lo spirito al mondo reale impedendogli di raggiungere il Nirvāa e per questo, le pulsioni sessuali diventavano inappropriate. D’altra homosexuality depicted in ancient chinese artparte però risulta necessario evidenziare come nessuna di queste tre religioni cinesi condanni il comportamento sessuale così duramente come il Cristianesimo nel corso dei secoli. Se effettuassimo una comparazione tra cultura cristiana e confucianesimo, per esempio, nella lista dei peccati mortali di questo ultimo non troveremo affatto la sodomia. Nel Confucianesimo, come detto, l’obiettivo prioritario era la riproduzione del nucleo sociale di riferimento, una volta adempiuto a tale dovere, restava una realtà secondaria e privata il fatto che si avessero poi relazioni sessuali o amorose con altre persone o con lo stesso sesso.
Successivamente, nonostante l’interpretazione e l’orientamento delle religioni, in Cina l’adulterio e gli altri “crimini” legati alle attività sessuale ritenute “licenziose” o “promiscue”,  furono duramente puniti.

§ Giappone
buddhism
La fede scintoista non considera il sesso come un tabù e nell’antico Giappone erano più che altro le influenze buddiste a limitarne la pratica. Come per le antiche culture occidentali, il sesso in Giappone non era concepito in termini di moralitàma piuttosto intermini di Ancient Japanese depictionpiacere e di posizione sociale.
Qui la sessualità era governata dalle stesse forze sociali che rendono la sua cultura molto diversa da quella di Cina, Corea, India, o Europa. E’ noto che dal 15.mo secolo i cinesicoreani e altri visitatori orientali frequentavano i bordelli in Giappone. Le Case chiuseerano permesse dal governo che lecontrollava e ne traeva profitto. Inoltre, in tempi antichissimi, il Giappone ebbe ilYoung monksrecord in fatto dirapporti omosessuali. 
La sodomia non era vista come un peccato sia per la società che per la religione, e solo alla fine del 19.mo secolo, a cause delle influenze del pensiero occidentale le cose cambiarono. I monasteri buddisti sembrano essere stati i primi centri di attività omosessuale nel Giappone antico, dove la Wakashudomaggior parte dei monaci ritenevano che il voto di castità riguardasse solo il sesso eterosessuale e così i rapporti di amore e di sesso, specialmente tra monaci (nenja) e giovani accoliti (chigo) diventarono la norma. Anche qui, come in Grecia, il rapporto era profondo e coinvolgeva adolescenti  solo fino all’età della maturità. Entrambe le parti erano incoraggiate a trattare con serietà il rapporto e a condurre la faccenda con onore, dove spesso il giovSamurai with chigoane era tenuto perfino a sottoscrivere un voto formale di fedeltà.
Questo stretto rapporto lo si ritrova anche nell’ambiente militare (wakashūdo) dove era consuetudine per i giovani apprendisti seguire la formazione delle arti marziali dei Samurai ed affidarsi ad uno di loro. Col consenso del ragazzo il samurai lo accoglieva come suo amante fino alla maggiore età ma, con una sorta di “contratto di fratellanza”, giuramento o sodalizio che  univa i due fino alla morte.
Non era esclusa neanche l’attività sessuale tra giovani maschi, tra giovani maschi e donne oYoung monk fra donne, mentre la prostituzione era largamente accettata. Infatti, tradizionalmente, le donne erano asservite agli uomini e soprattutto ai loro mariti.
Storicamente, la nascita della pornografia giapponese (shunga) la si può far risalire a questo periodo, pornografia intesa, però, come letteratura erotica e non nel modo sessuofobico tipico del cristianesimo. Probabilmente, tale forma di erotismo trae origini dai più antichi culti shintoisti legati alla fertilità della terra e a quelli fallici di natura rurale.
Riti che ancora oggi vengono rivisitati in alcune zone del Giappone così come la pornografia contemporanea dei manga o anime trova radici nella precedente cultura edonistica.


§ Gli antichi Etruschi
Bridal Sarcophagus, zoophilist, hetero act
Gli Etruschia vevano opinioni molto diverse sulla sessualità se confrontati con gli altri popoli europei di quel tempo, molti dei quali avevano ereditatole tradizioni indo-europee. Dalle descrizioni degli scrittorigreci come Platone e Teopompo (nominato “l’etruscoimmorale”) si scopre che comunemente le donne avevano rapporti
sessuali con uomini che non erano i loro mariti, che i bambini erano Etruscan warriorsClay penis

classificati comeillegittimi” se non si  conosceva il padre e che vi erano riti orgiastici. Indubbiamente, le donne, oltre ad avere un peso nella società, che era  basata sulla monogamia,  godevano di una certa libertà sessuale anche se a loro era affidato poi etruscan woman statuel’incarico di crescere la prole che ne derivava.
Sulle pareti delle tombe di Tarquinia come su alcuni vasi esposti nei musei, si ritrovano simboli fallici di varie forme che lascerebbe intuire che gli Etruschi erano alquanto disinibiti in fatto si sesso.  A livello spirituale, la cultura sessuale di questo popolo si avvicinava molto a quello dei Greci, dove ogni atto avvicinava agli dei, anche se si dava più risalto alla sensualità. Anche scene di prostituzione e di rapporti omosessuali si ritrovano su affreschi e vasi ed è noto che i Romani ritenevano gli Etruschi promiscui e che avevano una bassa opinione delle loro donne, in particolar modo di quelle agiate che avevano un comportamento ancor più licenzioso.
§ L’Antica Roma
Venus, She-wolf and Antinoo
La cultura sessuale nei primi stadi della civiltà romana può essere considerata alquanto casta, essendo prevalentemente associata ai rituali di fertilità e alla celebrazione degli organi riproduttivi, col sesso visto poco più di un bisogno naturale. Stiamo parlando di una società di contadini e soldati in cui le donne forti ed apprezzate erano considerate il sostegno principale dell’unità familiare. Verso la metà del V secolo avanti Cristo, si cerca di rafforzare il valore sociale del matrimonio vietando quello tra classi diverse, probabilmente allo scopo di evitare la dispersione dei patrimoni.
La successiva apertura verso una libertà di rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, sia per gli uomini che per le donne porta ad un indebolimento del legame coniugale. Le separazioni sono più facili, l’aborto è ammesso, il marito può cedere per contratto la moglie agli amici e le prostitute possono esercitare la loro professione
DEPICTION OF ACCA LARENTIA, with Romulus and Remus, by Sienese artist Jacopo Della Quercia.Roman Lupanare at Pompeiis
liberamente, anche se l’adulterio, principalmente quello femminile,  era comunque un atto riprovevole e sanzionato.  A parte la moglie, l’uomo ricco poteva avere o ricorrere alla compagnia di concubine, amanti, prostitute o efebi (Delicatue, Famosae, Lupae e concubinus)Sta di fatto che nell’antica Roma le prostitute ebbero un ruolo sociale di primo piano, come testimoniano centinaia di documenti risalenti al periodo compreso tra il 200 a.C. e il 250 d.C.
Nonostante le meretrici erano viste con disprezzo dai romani (per questo si utilizzava il termine Lupanarium), le case d’appuntamento (lupanari) a Roma e nell’Impero erano molto frequentate, e non solo
three GracesWall Painting, House of the Epigrams, Reign of Nero (Pompeii)
dai ceti bassi. L’aristocrazia vedeva nel sesso a pagamento uno svago e una attività economica con un notevole flusso di denaro nelle casse dello stato a costi bassi. Non mancavano però anche case di tolleranza di lusso, come quella ritrovata a Pompei. L’opera “Ars amatoria” di Ovidio descrive in modo chiaro la libertà dei costumi dei suoi concittadini a quei tempi e di come, però, essi mal sopportassero l’evidenza e la pubblicizzazione di tale comportamentoEra una società che mostrava apertamente e con lo stesso vigore due facce opposte ed incompatibili, una Roma composta con un inflessibile
fellatioPompeii, Tavern,Erotic Scene

rispetto dell’ordine pubblico e del focolare domestico, ai cui rigori si volle riportare l’impero  durante l’epoca repubblicana, e una Roma dagli sfrenati e promiscui costumi sessuali, soprattutto nelle classi sociali più elevate.
In questo scontro di costumi, lo Stato, di cui tutti ne avevano coscienza e che fu la fonte primaria della potenza romana, ne uscì vittorioso regolamentando e proibendo, nel bene o nel male, tutto quello che riteneva un pericolo per l’ordine pubblico e per lo stato stesso. Difatti, il senato dovette in più occasioni intervenire quando, in alcuni casi, i costumi sessuali raggiunsero livelli troppo bassi di
 Museum_Nazionale_Napoli, Relief_From_PompejiAmor and Psique, Albacini
depravazione e dissolutezza nonostante il paravento delle più alte motivazioni spirituali e letterarie della cultura greca cui Roma voleva prenderne modello. Alla luce delle sue conquiste territoriali, Roma era un calderone di culture e tradizioni che si diffondevano facilmente anche perché i romani erano molto rispettosi delle altrui culture e, in particolare, delle divinità, anche quelle degli altri popoli che cercavano di non inimicarsi. Fu per questo che si introdusse, per esempio, il culto della dea Cibale (la “Grande Madre” dell’Anatoliale cui celebrazioni prevedevano riti orgiastici con la partecipazione dei sacerdoti. Dall’Etruria si diffusero anche i Baccanali, i famosi riti orgiastici in onore di Bacco o Dionisonei quali in origine partecipavano solo le donne ma in seguito vi furono ammessi anche gli uomini e durante
Homosexual threesome, PompeiiSatyr Marsyas teaching Olympus
i quali si commettevano, più volte al mese, quello che noi oggi definiremmo oscenità e nefandezze sessuali di qualunque genere. Di solito, la maggior parte delle nobildonne si rivolgeva solo a maschi dello stesso ceto sociale ma, grazie al poeta Giovenale, sappiamo che Messalina, la moglie dell’imperatore Claudio, di notte si recava, debitamente truccata per non farsi riconoscere, nei più infimi lupanari dove siDionisio statue accoppiava con uomini di tutte le razze, fino all’alba, quando ne usciva stanca, ma forse non ancora sazia. Sempre Giovenale ci porta a conoscenza che alcune matrone, per evitare maternità indesiderate, facevano asportare le gonadi ai loro giovani amanti a dimostrazione di quanto fosse importante, a Roma, il raggiungimento del piacere sessuale.
La prostituzione ed i luoghi nei quali essa si esercitava erano visti dalla gente come vere e proprie valvole di sfogo, utili e necessarie per uomini ma anche per donne, come nel caso di Messalina.
Nonostante il Diritto Romano vietava i rapporti sessuali tra ascendenti e discendenti (perfino tra suocere e generi) vi erano, a Roma, dei casi di incesto, come quello di Tiberio che ebbe per amante la sorella.
A causa della situazione nelle province orientali dell’impero, dove la pratica dell’incesto come cultura millenaria era assai diffusa e non potendola eliminare in breve tempo, il governo romano dovette rivedere la normativa. Grazie alle regole del“ius gentium” si  salvaguardarono le Eros, Farnesetradizioni dei popoli assoggettai, e quindi anche l’incesto venne accettato in questi casi.  Successivamente, con la forte affermazione del Diritto romano-cristiano, i divieti divennero perfino più restrittivi di quelli propri del diritto romano. Come già detto precedentemente,  per la maggioranza delle società antiche e soprattutto nell’età classica, si poteva avere una  differenziazione in base al ruolo che la persona rivestiva nel rapporto sessuale e in pratica, l’identificazione sessuale e le leggi che regolavano i rapporti sessuali non si basavano sul fatto che l’oggetto del desiderio fosse una persona del sesso opposto o dello stesso sesso, ma sul fatto se quella persona ricopriva un ruolo attivo, associato alla virilità e alla mascolinità, oppure un ruolo passivo, considerato femminile e infantile.
Per capire la posizione del mondo romano in merito all’omosessualità occorre prendere in considerazione i tre periodi storici in cui si è soliti dividere la civiltà romana: periodo della monarchia e repubblicanoman having anal sex with youth, Warren cup (antecedente la conquista della Grecia), periodo repubblicano/alto impero (successivo alla conquista della Grecia) e il periodo del Basso Impero. Durante il primo periodo l’omosessualità, così come altre libertà sessuali, non erano ben viste, in accordo con una ideologia virile e dominatrice, anche se doveva esistere nell’ambiente militare ed erano noti alcuni quartieri vicino al porto dove i gay di solito andavano per trovare un partner.
Durante i primi tempi dell’Alto Impero, quando Roma fa proprie molte delle usanze dei Greci, l’omosessualità comincia liberamente ad essere praticata ma, agli inizi, solo con schiavi e liberti (schiavi domestici) che, in questo caso, erano gli unici ad avere un ruolo passivo e, come Lucrezio scriveva: “il piacere sublime consiste nel trasferire il proprio seme in un’altra persona, meglio in un ragazzo che in una donna”. A testimoniare il fatto che il fenomeno omosessuale Joseph Nollekens, Castor and Polluxstava allargandosi, divenendo sempre più un rapporto di desiderio e di amore, lo si riscontra anche nelle opere di Virgilio (nell’Eneide con la storia dei due  guerrieri Cidone e Clizio e nelle Bucoliche con Coridone ed Aressi), o nel Carmina di Gaio Catullo che scriveva  poesie d’amore per Giovenzio e delle sue prodezze sessuali con ragazzi, alla stessa stregua di Tibullo che lo fa per il suo amato compagno Marato.
Anche uomini illustri praticavano l’omoerotismo, la bisessualità di Cesare ed i suoi rapporti con Nicomede sono testimoniati da Cicerone, Plutarco e Svetonio mentre è famoso il grande amore dell’imperatore Adriano verso il giovane Antinoo che lo portò a farne un dio e a riempire di statue la città dopo la sua morte. Nota erano i comportamenti leziosi ed effeminati di Aulo Vitellio e di Nerone che assumeva un ruolo sessuale passivo con Doriforo e che aprì addirittura un villaggio del sesso in Campo Marzio, dove venivano organizzati banchetti, orge e spettacoli saffici.
L’omosessualità e l’amore di Traiano verso i giovanifallic Mercury, Pompeii, uno dei più amati imperatori romani, era ben nota. L’imperatore Eliogabalo tentò di modificare il proprio sesso chirurgicamente ed è citato, per questo, come il primo transgender o transessuale della storia mentre l’imperatore Galba sentiva attrazione solo per uomini forti ed esperti, così come è riportato che giovani militari venivano “assaliti” da alcuni ufficiali superiori per giacerci. Ufficialmente e per le classi superiori, il sesso orale era considerato di ruolo passivo e, pertanto, meno ben visto di quello anale così come c’erano più tabù per il sesso tra donne di cui, tra l’altro, vi sono poche informazioni a riguardo. Si ritrovano anche evidenze sull’uso di afrodisiacio di pozioni d’amore“, sia per gli uomini che per le donne e prove che anche socialmente accettabile.
In contrasto con la Grecia antica, la dimensione del pene era un elemento importante e di attrattiva per i romani. Molti imperatori
Stone_Phallus_from_the_Roman_Age_Sexmuseum_AmsterdamPriapus, clay fallus

sono riportati in una luce negativa per il fatto che si erano circondati di uomini con organi fuori dal comune. Il culto di Priapo risale ai tempi di Alessandro Magno e fu largamente ripreso anche dai Romani. Già molto diffuse in Grecia e poi a Roma, le feste in onore di Priapo, definite falloforie, avevano un grande rilievo nel calendario sacro. Nell’arte romana, veniva spesso raffigurato in affreschi e mosaici, generalmente posti anche all’ingresso di ville ed abitazioni patrizie. Il suo enorme membro era infatti considerato un amuleto contro invidia e malocchio. Inoltre, il culto del membro virile eretto, nella Roma antica era molto diffuso tra le matrone di estrazione patrizia a propiziare la loro fecondità e capacità di generare la continuità della gens.
Durante il periodo del Basso Impero il modo di concepire l’omosessualità cambiò fino a riproporre leggi che condannavano l’omosessualità passiva e l’effeminatezza, mentre più tardi, da Giustiniano in poi, a causa della morale cristiana, che da religione segreta divenne religione di Stato, ogni manifestazione di
omosessualità, anche attiva, fu bandita e perseguitata con la pena di morte perché offendeva il Signore.
Envocation_to_PriapusPriapus
Agli inizi, questa nuova religione non era visto di buon occhio dal momento che invitava alla rinuncia, alla povertà e alla castità, idee che si scontravano con il buon senso del romano il quale raffigurava l’eternità dell’anima come il godimento eterno dei beni terreni, intellettuali e morali. Più tardi, quando il numero dei proseliti aumentò e la religione cristiana si darà una struttura organizzativa, per la repressione sessuale si ricorrerà all’antica invenzione persiana del diavolo, mentre il peccato originale, non più un peccato di conoscenza e di concorrenza con Dio come nell’antica Silenus and ErosDaedalus and Icarus
tradizione, ma identificato con l’atto carnale stesso. È l’inizio della proibizione del sesso e del desiderio fisico a lui associato. Il risultato di questa progressiva evangelizzazione fu innanzitutto un rafforzamento dei legami familiari e della posizione sociale della donna, che diventa in questo modo una diffonditrice della dottrina. Il pacifismo e il rifiuto del culto imperiale da parte del  Cristianesimo, insieme ad altre devastanti  cause interne ed esterne, portarono lentamente alla morte dell’Impero romano.

§ MEDIOEVO (cristiano)
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Con il diffondersi ed affermarsi del cristianesimo gli usi e costumi sessuali furono trasformati e si cominciarono a regolamentare i rapporti sessuali con leggi sempre più rigide e restrittive. Si cominciò col proibire l’aborto, l’omosessualità, la bisessualità ed ogni altro tipo di rapporto sessuale che non fosse quello eterosessuale e fatto principalmente per la procreazione (secondo Sant’Agostino anche a questo è attribuito un’indissolubile colpevolezza). Era credenza generale che l’eiaculazione maschile fosse uno sforzo fisico notevole e, pertanto, i medici consigliavano il controllo dei rapporti perché una intensa attività sessuale debilitava e abbreviava la vita. Visto che la donna era capace di avere più orgasmi, si diffuse l’uso di limitare anche la durata dell’atto limitando i rapporti a brevi momenti di tipo animalesco, anche per eliminare il piacere dei preliminari. Arriva l’interdizione assoluta del divorzio, la presa di valore della verginità, dell’astinenza, del celibato e dell’ascetismo. Il culto dell’astinenza e soprattutto della castità e della verginità, fu inaugurato principalmente
Barberini, LouvreKnight and Lady
da S. Paolo, propugnato da S. Ambrogio e posto per secoli a fondamento di tutta la civiltà e di tutta la cultura cristiana. Tra il 1049 e il 1055 Leone IX stabilisce l’obbligo della castità per i servitori della chiesa. Non si può parlare del Medioevo senza pensare alla cintura di castità e alle macchine per la tortura che mai come in questo periodo raggiunsero l’apice con studi e innovazioni oltre ogni immaginazione e dove anche piccoli reati potevano essere puniti con torture lievi.
Fin dal quinto secolo il matrimonio va sotto la completa giurisdizione della chiesa mentre la donna, come madre e casalinga, è messa di nuovo in una condizione di inferiorità.
Ma agli inizi di questo lungo e contraddittorio periodo (tra il 300 ed il 500), il sesso si mescola col sacro con una libertà di costumi a tutti i livelli: la prostituzione era ancora molto diffusa (i papi Giulio II, Leone X e Clemente VII aprirono case di tolleranza riservate ai cristiani da cui ricavavano parecchi soldi); esisteva il concubinato dei preti e lo
Young Man, BotticelliPainting of Rogier van der Weyden
jus primae noctis (diritto della prima notte), ovvero il diritto di un signore feudale di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio servitore la prima notte di nozze con la sposa. La nudità pubblica non era ancora totalmente proibita e sia uomini che donne si bagnava completamente nudi anche davanti ai bambini e non mancavano, in privato, atti di fornicazione (ora si chiamavano così). Non era insolito per le donne mostrare il seno in pubblico, mentre i pantaloni maschili erano così aderenti che gli organi sessuali erano sempre ben riconoscibili. Sono di questo periodo, per esempio, le famose opere licenziose, quasi pornografiche, del Boccaccio, dell’ Ariosto e di Pietro Aretinolicenziosamente sensualità e passione. Nei
Cleric-Knight-WorkmanFrancisco_de_Goya, Witches_Ready_to_Fly
preti, monaci e monache l’omosessualità e l’eterosessualità dove quest’ultima, a livello generale, provocò migliaia di aborti o di neonati che venivano immediatamente eliminati o, se fortunati, abbandonati, con tutte le conseguenze che ne conseguivano. Nel Settecento a Parigi si contavano circa 13.000 prostitute e ben 50.000 a Londra che soddisfacevano, più o meno clandestinamente, la libidine mal repressa dei puritanissimi Londinesi. A Vienna, nella prima metà dell’Ottocento, si contavano circa 20.000 prostitute su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti, fra il 1821 ed il 1840 e si arrivò a circa 1 milione di “trovatelli”, figli prevalentemente, appunto, di “ragazze madri”. Con l’avviarsi della “rivoluzione industriale” questi figli di nessuno diventarono una vera manna, una fonte insperata e difficilmente
Punishing-witches, LaienspiegelLuxuria drawing
esauribile di manodopera a bassissimo costo. La corruzione dilagava sia fra i laici che fra gli ecclesiastici e a tutti i livelli tanto che la Chiesa, i Principi e i monarchi furono poi costretti ad intervenire con rigorosa e vigorosa energia.
Nonostante tutte le spinte mistiche, i tabù, la paura dell’Inferno, gli anatemi della Chiesa e gli interventi delle autorità, la sessualità in tutte le sue manifestazioni continuò a sfogarsi imperterrita a tutti i livelli. Né ci riuscì il flagello della sifilide che infuriò per più di due secoli in tutta Europa e che con molta probabilità era stata importata dai marinai di Colombo, per la loro abbondante attività sessuale avuta con le popolazioni indigene del Nuovo Mondo.La storia delle relazioni   
torture wheelTorture
InquisitionInquisition
omosessuali tra donne nel Medioevo e nella prima Europa moderna è estremamentedifficile da studiare, ma non ci sono dubbi sulla loro esistenza. I capi religiosi erano allarmati dal sesso lesbico e le donne che la esprimevano o praticavano venivano a volte imprigionate o anche condannate a morte per il loro amore lesbico, anche se i teologi moralisti non prestavano molta attenzione alle questioni che oggi chiameremmo di carattere lesbico, forse perché qualsiasi cosa che non concerneva un fallo non ricadeva nel campo della riconosciuta sessualità. Le relazioni sessuali tra uomini, al contrario, venivano altamente documentate e condannate. Nel Rinascimento è documentata pure la presenza degli “effeminati”, di “transessuali” e di ermafroditi. A parlarne per primo fu Francesco da Buti,
Woman giving birthMary Simpson a common prostitute age 10-11 year, known as Mrs. Berry, four month with child
commentando la parola “ermafrodito” che Dante aveva
utilizzata nel suo Purgatorio ma, risultava comunque poco chiaro quale fosse il rapporto fra omosessualità ed effeminatezza. La prima testimonianza nelle città italiane del Rinascimento di una rete di frequentazioni fra sodomiti, risale al 1407 a Venezia. La sotto cultura omosessuale prevedeva un rapporto sessuale tra un adulto e un
ragazzo di età compresa fra i 14 e i 18 anni. In questo modo si riproponeva un rapporto basato su criteri normali, che garantiva un margine di tolleranza legale, anche se vi era la pena del rogo per gli eccessi. L’adulto esigeva dal ragazzo una sessualità “passiva” nell’atto, quindi non era importante se il ragazzo fosse gay o meno. Un ragazzo eterosessuale accettava di farsi sodomizzare per denaro, per attirare
Erotic drawingErotic drawing
l’attenzione di un adulto e per l’inconfessato piacere di essere iniziato al sesso. I soldi che un ragazzo rimediava prostituendosi non erano malvisti da tutte le famiglie, poiché contribuivano al bilancio familiare. Ad esempio, la madre di Cencio, un ragazzo fattorino di Benvenuto Cellini, aveva approfittato dei gusti omosessuali del famoso scultore proponendogli di mantenere il figlio. Nota anche l’omosessualità di Leonardo da Vinci che aveva nella sua bottega giovani artisti e modelli. In Inghilterra e in Germania, in particolare, l’omosessualità era presente a tutti i livelli. Fu omosessuale il re Giacomo I come lo era stato il suo lontano predecessore Edoardo e come pare lo fosse stato anche il grande Shakespeare. In Germania l’omosessualità, fra
Witch feeding the devilupper middle class erotic game
Settecento e Ottocento, fu talmente diffusa che con malignità venne definita il “vizio tedesco” dai Francesi.
Riappare anche l’incesto: Lucrezia Borgia gode fama di essere stata l’amante del padre e del fratello, mentre Beatrice Cenci pare abbia fatto uccidere il padre perché, oltre ad averla imprigionata, la violentava costantemente.
Nel 1183 arriva l’Inquisizione che, sorta inizialmente per porre fine agli scandali determinati dall’interpretazione troppo libera e individuale delle norme religiose, era in realtà il profondo timore che l’estensione al popolo della libertà sessuale delle classe sociali più alte potesse incrinare le basi temporali e spirituali della chiesa (vi è una certa similitudine con quanto era capitato nell’antica Roma). L’istinto sessuale fu perciò definito come opera di Satana l’istigatore, rappresentato da una bestia con un pene lungo e rigido.
I seguaci di Satana erano considerate soprattutto le donne, chiamate
Pietro Aretino, erotic sceneerotic scene
streghe, che suggellavano un patto col maligno e alle quali venne perfino riconosciuto un potere magico. Si scatenò una vera e propria follia collettiva che raggiunse proporzioni colossali e dilagò fino alle nuove colonie fondate nell’America del nord. Generalmente l’accusa partiva da un uomo i cui desideri non erano stati soddisfatti e probabilmente in questi casi le vittime più famose erano anche donne più desiderabili. Lo strumento dell’inquisizione, nato per i reati a sfondo sessuale, poteva essere adattato anche ai conflitti di pensiero, alle deviazioni dalla fede ed ad altro.
Al termine del periodo più buio e decadente del medioevo, come segno di rinascita sociale e culturale si parlò di Rinascimento, ma dietro l’alone luminoso che tutte le sue espressioni artistiche (dalla scultura alla pittura, dall’architettura alla letteratura) volevano inspirare, si celava una realtà che definire squallida diventa quasi un eufemismo. 
800's, Bell'epoqueErotic objects
Con l’illusione della Restaurazione portata dalla Rivoluzione Francese, tutta l’Europa appare coperta da un velo di ipocrisia ancora più fitto e pesante. Di fatto, per la corruzione ancora dilagante che permetteva a tutti tanta licenziosità, la cosa più importante era salvare le apparenze specialmente nei confronti dell’opinione della “gente bene”. Quella stessa gente che in privato era viziosa e corrotta e che, nel nome del “buon costume” e della “morale”, condannò, per esempio, Oscar Wilde alla galera per la sua omosessualità, e, contemporaneamente, applaudiva freneticamente a Cecil Rhodes, il campione dell’imperialismo britannico in Sudafrica, anche se si sollazzava con una corte di giovanetti di cui tutti sapevano. Questo è anche il periodo nel quale sorge il problema per l’enorme ed incontrollata crescita della
Middle-eveWilliam Hogarth, painting
popolazione, soprattutto ai livelli sociali più bassi dove miseria, vizio e procreazione dilagavano. Alla fine dell’Ottocento del nostro secolo, l’omosessualità ritornò alla ribalta, apertamente professata soprattutto dalle classi colte e generalmente accompagnata dall’uso della droga. Questa ripresa abbastanza diffusa di quella “omosessualità culturale”, tipica dell’antica Atene e rinata durante l’Umanesimo ed il Rinascimento (ma già presente al tempo di Dante) assunse in quel periodo un significato nuovo. Essa era l’espressione della protesta e della ribellione della società industrializzata contro il conformismo della cosiddetta “società bene” e dell’ipocrisia della borghesia. Il resto è storia corrente.

§ Il sesso nella Bibbia
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Non potevo non aggiungere a questo discorso sulla storia della sessualità umana qualcosa in merito alla Bibbia, il libro sacro della religione cristiana più volte menzionata, perché, comunque, fa riferimento alla storia dell’uomo dalle sue origini e, stranamente, menziona molti dei fenomeni sessuali incontrati fino ad ora.
Diciamo che nella Bibbia, in generale, è l’atto eterosessuale ad essere favorito e menzionato di più, accettato e non peccaminoso solo se fatto ai fini della procreazione. Tutto il resto è condannato senza mezze misure anche e si parla di molte storie a sfondo sessuale, dallo stupro all’adulterio, dalla bigamia al tradimento, passando per la masturbazione e perfino l’incesto.
La masturbazione e il coito interrotto (coitus interruptus) vengono chiamate onanismo che deriva dal personaggio biblico Onan di cui si legge:  “Er, il primogenito di Giuda, si rese odioso agli occhi del Signore, e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Va’ con la moglie di tuo fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità a tuo fratello». Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua così, ogni volta che si univa alla moglie del fratello disperdeva il seme per terra, per non dare un discendente al fratello.”
Bible
Si parla di incesto quando Lot e le sue figlie andarono ad abitare in una caverna montana dopo la distruzione di Sodoma, credendo che anche il resto dell’umanità fosse stato sterminato. Sodoma insieme a Gomorra,era la città dove veniva praticata diffusamente la sodomia e per questo distrutta.
Le figlie ubriacano il padre, il quale non resistette alla bramosia della carne e si accoppiò più volte con le due fanciulle fino a quando entrambe furono gravide.  Il piano ha successo, la prima figlia dà alla luce Moab (che diventerà patriarca dei Moabiti) e la minore Ben-Ammi (patriarca degli Ammoniti). La pratica incestuosa tra padre e figlie non è una novità ed è sempre stata ritenuta una depravazione anche se la Bibbia evita di spiegare come il genere umano si sia moltiplicato dopo che Adamo ed Eva avessero avuto i loro primi figli. “Andate e moltiplicatevi” voleva evidentemente significare che, per anni, fratelli, sorelle, padri, madri, nipoti e nipote dovevano per forza di cose accoppiarsi tra loro per creare quel popolo di cui, poi, si parla nel Vecchio Testamento.
adam_and_eveUn racconto biblico su re Davide parla di adulterio e omicidio. La bellezza di Betsabea, moglie di Uria, aveva attirata le attenzioni del re. Sapendo che il marito era impegnato in guerra, Davide la invita a casa e se la porta a letto. Betsabea rimane incinta e Davide, per essere di libero di rimanere con lei, comanda un suo generale di far mettere Uria in prima fila con lo scopo di farlo morire.  Per mezzo del profeta Natan,  Dio poi rimprovererà Davide per il peccaminoso atto commesso. Inoltre, uno dei suoi figli, il famoso re Salomone si creò un harem di ben 700 mogli e non contento, aveva a sua disposizione non meno di 300 giovani concubine. Probabilmente, come si dice, buon sangue non mente.
Invece, scene di horror con stupro nel racconto del levita di Efraim che era andato a riprendersi la sua concubina a Betlemme. Durante il viaggio di ritorno lui e la concubina furono ospitati da un vecchio che viveva col la figlia nella città di Gàbaa. Durante la notte alcuni uomini della città irruppero nella casa per violentare lo straniero e la sua concubina e a nulla valsero le imprecazioni del vecchio che, pur di Last Judgment, Giottosalvaguardare gli ospiti, offrì la sua giovanissima figlia in cambio, con piena libertà di stuprarla. Gli uomini fecero sesso con la concubina per tutta la notte fino ad ucciderla. Arrivato a casa sua, il levita fece a pezzi il corpo della concubina che inviò alla tribù di Israele.
Si legge di seduzione e tradimento nella storia di Putifarre e del suo servo Giuseppe. La moglie di Putifarre cercò in tutti i modo di sedurre Giuseppe, anche perché suo marito era alquanto impotente e, non riuscendoci, per vendetta disse a Putifarre che Giuseppe aveva cercato di violentarla e lo fece incarcerare.
Prostituzione ed incesto nella vita di Abramo. Giunto in Egitto, Abramo per ingraziarsi gli egiziani, non avendo null’altro da offrire in cambio dell’ospitalità, decise di far prostituire le donne ebree, compresa la sua avvenente moglie Sara che, tra l’altro era una sua sorellastra.
Sodom abd GomorrahMa vi sono tanti altri episodi che pongono degli interrogativi, come Giacobbe che dopo sette lunghi anni di lavoro per ottenere in moglie Rachele, si ritrova nel letto Lia, la sorella di quest’ultima e, senza accorgersene, ci fa sesso. Dovette lavorare altri sette anni per avere, finalmente, Rachele. A meno che le due non erano gemelle siamesi o che Giacobbe fosse miope, risulta difficile capire tale comportamento.
Amnòn, figlio di Davide, si innamora e stupra sua sorella Tamàrche gli consiglia, ben disposta, di parlarne col padre. Invece, subito dopo l’atto sessuale il ragazzo la caccia via e la ripudia provando un odio maggiore dell’amore che un minuto prima l’aveva fatto perdere la testa.
Per uno degli episodi biblici più direttamente allusivi ad una relazione omosessuale: l’amicizia “amorosa” fra Re David e Gionata, ne viene invece  fornita una spiegazione di carattere politico asserendo che non si trattava di sodomia. Colgo l’occasione per dire che, nonostante è stato ribadito che Sodoma e Gomorra, le due città dai costumi facili, non fossero state distrutte dal Signore per questo motivo e per l’omosessualità in particolare, il termine “sodomita” rimane comunque, e non solo per la chiesa, il temine per indicare, appunto, i rapporti sessuali tra gay. 


§ Conclusioni
Al termine di questo breve viaggio sui costumi sessuali dei nostri predecessori, relazionati ai vari periodi storici e a i vari credo e su cui ci sarebbe ancora tanto da dire, occorre, ora, tirare le somme. La prima cosa che viene da chiedersi è se cotanta storia e cultura, con tutte le conoscenze e gli insegnamenti che ne scaturiscono, sia servita a qualcosa durante il percorso che ha portato alla società attuale.
A guardare come sta messo il mondo in fatto si sesso e di sessualità sembrerebbe proprio di no. Duemila anni di storia e di libertà buttati al vento!
Per rispondere a questa domanda occorre ancora guardare al passato.
Infatti, coloro che guardano alle società sopra menzionate giudicandone sommariamente i costumi sessuali e definendole pervertite, depravate, libertine, dissolute, viziate, malate, guaste….e chi più ne ha più ne metta, dovrebbe pensare che lui stesso è figlio di quella cultura e se fosse così ne dovevano derivare società fatte di pervertiti, depravati e dissoluti, mentre al contrario, se si guarda ai Greci, ai Romani o ai Giapponesi, tanto per fare degli esempi, nessuna di questa grandissime civiltà è  diventata “guasta” nei successivi anni, sotto questo punto di vista. Al contrario, forse il “guasto”  lo si trova nella maggior parte delle civiltà odierne con tutte le paranoie, psicosi, morbosità, angosce, coercizioni e istinti depressi, che si ritrovano.
Con questo cosa voglio dire?
Solo sottolineare che se le cose non vanno bene significa che qualcosa di sbagliato c’è; ne scaturisce che le religioni, i governi o le leggi che ci ritroviamo hanno le loro colpe. Si pensi alla prostituzione, all’omosessualità, alla pornografia, all’educazione sessuale o alla droga, per esempio. Oggi la maggior parte delle leggi vieta la prostituzione pur consci che è nata con l’uomo e che la si trova dappertutto divenendo incontrollabile. In Svezia, i dati ufficiali della polizia attestano, contrariamente alle aspettative, che la prostituzione clandestina è esplosa ed è ormai fuori controllo. Ucraina e Tailandia figurano tra i primi cinque mercati sessuali al mondo per non parlare dell’altrettanto ipocrita legislazione americana che vieta formalmente la prostituzione ma, che secondo la National Task Force On Prostitution, nei perbenisti e calvinisti Stati Uniti ogni giorno oltre un milione di persone vendono prestazioni sessuali.  In Francia, si fanno un baffo della legge Sarkozy contro l’adescamento e centinaia di post-it affollano pali della luce, adornano cabine telefoniche, decorano le pareti dei bagni pubblici, senza contare internet e le chat. E non va meglio in Italia dove dopo aver lentamente soppresso le meretrici nostrane ora abbiamo a che fare con organizzazioni internazionali e prostitute che arrivano da tutto il mondo. Un’altra prova del fallimento dei divieti assoluti è data dai preoccupanti dati dell’Onu relativi alla diffusione dell’Aids: là dove aumenta il proibizionismo sessuale, si riscontra proporzionalmente un maggior rischio di contrarre il virus Hiv. Dove la prostituzione è legale, al contrario, ci si ammala di meno, la si tiene sotto controllo e ci si guadagna pure qualcosa. Stesso discorso per omosessuali, transgender e transessuali e anche per la droga. Quanti, ancora oggi, sono convinti che il non essere etero è dovuto a qualche disturbo o malattia e che, curabile o meno, è da ridicolizzare  e condannare. Demonizzazioni, proibizioni e censure hanno sempre creato malcontento, disordine, violenza e illegalità. L’educazione, invece, merita qualche parola in più. Come si diceva all’inizio, uno dei fattori più importanti per avere una “coscienza sessuale” è la conoscenza e quindi una educazione sessuale che però non va ristretta solo a quella etero e che non deve rimanere solo a livello di semplici nozioni. Cultura sessuale significa anche essere consci che la sessualità è una cosa naturale qualunque essa sia e che tutti hanno il diritto di esprimerla, senza vergogna, nel modo in cui la natura li ha orientati tenendo sempre presente, però, la meravigliosa frase di Martin Luther King: ”la nostra libertà finisce là dove inizia quella di un altro”.

fonte: antveral.wordpress.com

2 commenti:

  1. Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e pubblicato questo mio post. Rispondo qui al tuo messaggio, dicendoti che non posso non essere d'accordo se un blogger pubblica un articolo copiato dal mio blog, se ha l'accortezza di portarmelo a conoscenza e la correttezza di specificarne la fonte, così come giustamente hai fatto tu. Saluti
    http://antveral.wordpress.com/

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