venerdì 21 aprile 2017

attorno a Lotto



certo, piazzale Lotto.
questo era Lotto nella mia vita, la piazza, la fermata del metro.
il Lido di Milano, anni e anni di corsi estivi post scolastici per arrancare fino ad agosto.
bene, complimenti.
"Carneade, chi era costui?", non vale per il solo Don Abbondio, l'ignoranza è un male comune, spesso camuffata da boriosa approssimazione.
ora posso dire che la mia vita è cambiata.
grazie alla Pinacoteca di Brera ara Lotto ha anche un nome, Lorenzo.
inoltre è arrivato anche a possedere un'identità, perfino artistica, persino ragguardevole.
c'è una saletta, in Pinacoteca, allestita da poco e per poco, vicina all'entrata, in cui sono esposti alcuni ritratti di Lorenzo Lotto, accostati ad altri della stessa epoca.
i ritratti sono belli e ben fatte le indicazioni sottostanti.


Lorenzo Lotto, Ritratto di gentiluomo di casa Rovero, olio su tela, 1530-1532 circa, cm 97 × 110, cat. 912. Archivio fotografico Gallerie dell’Accademia, “su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Museo Nazionale Gallerie dell’Accademia di Venezia” 

i ritratti sono un segno dell'epoca, questi sono importanti e valorizzanti, i soggetti sono rispettati e riconosciuti nel loro ruolo pubblico e politico. anche oggi vanno di moda i ritratti, gli autoritratti, svalorizzanti e ridicolizzanti, smerciati, diffusi, vilipesi, svalutati e cestinati. siamo liberi di scegliere?





ragguardevole la coppia Febo da Brescia e la splendida Laura da Pola. uno rimanda all'altra e viceversa, circondati di oggetti preziosi, nobili e alteri nella Treviso del 1540. la didascalia rimanda a un'altra coppia all'interno del museo, tra i ritratti del seicento, e invita a cercarli.
che bella iniziativa.
io li ho cercati e li ho trovati, li ha ritratti Tanzio da Varallo, Ritratti di Gentiluomo e di Gentildonna, 1613.

 

volto affilato lui, baffi sottili e sguardo inquieto, raffinata lei, 21 bottoni da chiudere, sopraveste nera, pesante collana, maniche a sbuffo e quella mano, quella mano, quella mano...
che bella questa caccia al tesoro.
nella sala di Lotto c'è anche una ritrattista donna Sofonisba Anguissola, una della poche artiste rinascimentali ad aver ottenuto fama e riconoscimenti. indossa un abito raffinato, reso con tecnica miniaturistica nella camicia ricamata, nel bordo di pelliccia e nei capelli intrecciati con oro, perle e rubini. 



ero già stata a Brera, un anno fa, sempre su invito della Pinacoteca, in una giornata di apertura al pubblico a vedermi il primo dialogo (questo di Lotto è il quarto) tra Raffaello e Perugino sullo Sposalizio della Vergine (vince Raffaello, non c'è storia).
anche allora ero uscita felice, che belle queste iniziative, vivere e dialogare con l'arte significa vivere meglio.

fonte: http://nuovateoria.blogspot.it/

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