mercoledì 30 novembre 2016

la politica emergente sulla geo-ingegneria


LO SCIENZIATO DR. MICHIO KAKU, AMMETTE IL ‘CONTROLLO METEO-CLIMATICO’ DEL GOVERNO ALLA CBS NEWS

Geo-ingegneria, un termine per descrivere l’intervento intenzionale e su larga scala nel sistema climatico della terra. 10 anni fa il concetto di scie chimiche e modificazione del clima è stato liquidato come una congiura, ora sta diventando sempre più una realtà, ogni giorno.
Abbiamo coperto la realtà della geoingegneria in modo approfondito nel corso degli anni, portando avanti le (dis)informazioni da addetti ai lavori, informatori e scienziati, parlando del problema.
Ma oggi c’è ancora di più per noi da prendere in considerazione. I nostri amici oltre a Intellihub segnalati di recente: in una clip recentemente mandata in onda sulla CBS, il fisico Dr. Michio Kaku parla di esperimenti che gli scienziati hanno fatto con la modificazione del clima. Gli esperimenti che egli discute suonano stranamente simile a ciò che sappiamo circa l’impianto HAARP in Alaska. Questi esperimenti sembrano operare nello stesso modo, sparando laser e nanoparticelle verso il cielo.
Più tardi nella conversazione, Michio Kaku parla della profonda opera di modificazione del clima che è stato svolto dai governi per decenni. Molto rapidamente il personale CBS lo interruppe per sottolineare che il governo è coinvolto nella modificazione del clima, è solo “presunto”. (servi zerbini) 
In una nuova ricerca pubblicata negli Atti della National Academy of Sciences, il professor Lupo Kasparian ha detto che i raggi laser creano canali di plasma in aria che causano la formazione di ghiaccio.
Egli ha detto“Nelle condizioni di una tipica nube di tempesta, in cui il ghiaccio è super raffreddato, convivono acqua e nessuna influenza diretta è dovuta dai canali di plasma, sui processi di formazione di ghiaccio o di precipitazione che potrebbe essere rilevato.
“In condizioni tipiche per sottili nuvole di ghiaccio, cirri, tuttavia, i canali di plasma indotto hanno un sorprendente effetto di moltiplicatore del ghiaccio.
“In pochi minuti, l’azione del laser ha portato ad un forte miglioramento del totale delle particelle di ghiaccio, densità numerica nella camera fino ad un fattore 100, anche se solo su una frazione 10-9 del volume della camera è esposto ai canali di plasma .
“Le particelle di ghiaccio neo-formate hanno rapidamente ridotto la pressione del vapore acqueo a saturazione ghiaccio, aumentando così lo spessore ottico della nuvola fino a tre ordini di grandezza.”
Inoltre, l’anno scorso abbiamo riportato che un servizio meteo leader, sta segnalando che il governo degli Stati Uniti sta aprendo al pubblico, lo studio di registrazione in tempo reale della modifica della Geo-ingegneria. (tutti muti qui)
Modificazione climatica e Geoingegneria sono entrambi argomenti tabù per la maggior parte delle persone, con molti a credere che non esistono tali programmi. Nonostante le montagne di prove prodotte dagli informatori e ricercatori indipendenti, la modificazione del clima è troppo folle per alcune persone da credere.
Il governo è stato chiamato in causa, ma raramente lo ammettono e si rifiutano di intrattenere qualsiasi discussione sull’argomento. I mezzi di comunicazione sono stati complici nel mantenere la maggior parte delle persone nell’incredulità, sulla modificazione climatica e sulla Geo-ingegneria.
Innovativa idea sulla Geo-ingegneria 
Dr. Marvin Herndon, PhD, un chimico nucleare e geochimico. Più noto per sostenere che la composizione del nucleo dell’interno della Terra, è composto da silicio di nichel, e non di metallo, nichel e ferro parzialmente cristallizzato. Ha pubblicato un documento innovativo nel peer -reviewed, rivista del Current Science (Accademia delle Scienze indiana) dal titolo“avvelenamento da alluminio della umanità e della biosfera della terra, per attività di geoingegneria clandestina: implicazioni per l’India.”
L’abstract è formulato come segue:“In risposta a una chiamata urgente attraverso un articolo su Science, è stato arduo far capire l’associazione tra, disastri geologici e l’alta quantità di alluminio trovata, e delle gravi ripercussioni che hanno sulla salute umana nella pianura alluvionale, e descrive le prove di attività di Geoingegneria clandestina che si è verificato per almeno 15 anni, e che è aumentata notevolmente negli ultimi due anni. L’attività di geoingegneria tramite aerei militari ed aviazione civile, specie quest’ultima, col rilascio di sostanze tossiche nell’atmosfera della Terra, dimostrando che l’acqua piovana è piena di alluminio e bario. Inoltre ha provato che le sostanze tossiche, derivano dalla combustione degli avio-mobili. La dispersione clandestina di ceneri leggere e la dispersione di alluminio, sono alla base dell’aumento diffuso e pronunciato di malattie neurologiche, così come lo è l’indebolimento della biosfera della Terra. Ulteriori studi si stanno svolgendo, per verificare se le prove presentate fin qui, sono la vera causa della alluvione della pianura del Ganga.“ (Fonte) (fonte)
Il documento continua a discutere e citare pubblicazioni, che hanno rilevato metalli pesanti come l’alluminio, bario, stronzio, nell’acqua piovana, ceneri e altro ancora. Ad esempio, nel periodo compreso tra il luglio 2011 ed il novembre 2012, 73 campioni di acqua piovana sono stati raccolti e analizzati per l’alluminio e il bario; 71 sono stati raccolti da 60 diversi sedi in Germania, 1 dalla Francia, e 1 dall’Austria. L’ Alluminio è stato rilevato nel 77% dei campioni di acqua piovana, e vi era anche una concentrazione molto elevata di bario ed una concentrazione molto elevata di stronzio.
Si discute anche di come queste concentrazioni di metalli non sono il risultato di fenomeni naturali, come le esplosioni vulcaniche, per esempio.
Questa non è l’unica pubblicazione innovativa recente che proviene dal mondo accademico per quanto riguarda questo fenomeno. Qualche mese fa, il Dr. Rose Cairns, PhD, che appartiene alla Università di Leeds School of Earth and Ambient, ha pubblicato un documento nel peer-reviewed, Geophysical Journal dal titolo ”Clima di sospetti: narrazioni del complotto delle ‘scie chimiche’ e la politica internazionale sulla geoingegneria.“ Svolge anche attualmente, attività di ricerca del governo sulla geoingegneria, come parte di un progetto di collaborazione multidisciplinare tra Sussex University, UCL, e dell’Università di Oxford (http://geoengineering-governance-research.org). Il progetto prende in esame le implicazioni sociali, etiche, politiche e sulle proposte di geoingegneria del clima. (Fonte)
Nel suo documento, descrive gli sviluppi nel discorso tradizionale accademico e politico per quanto riguarda la geoingegneria, e come la modifica del clima, anche in discussione da parte dei cittadini del mondo (che usano il termine “scie chimiche”), STA AVENDO EFFETTI ECOLOGICI E SANITARI, DEVASTANTI IN TUTTO IL MONDO. Secondo la sua carta:
“Capire la politica emergente sulla geoingegneria, e prendere sul serio chi sostiene l’importanza della partecipazione del pubblico, richiede una comprensione di tutto il mondo intorno che ruota sul controllo del clima globale – tra cui idee “marginali” come quelle in possesso degli attivisti sulle scie chimiche. Ignorando o respingendo questi discorsi come patologici o paranoici, si ignorano potenzialmente rivelazioni ed intuizioni circa la politica emergente sulla geoingegneria.“ (Fonte)
Si menziona anche:
“Questa analisi suggerisce una serie di modi in cui la narrazione delle scie chimiche può contenere importanti intuizioni, e quindi le implicazioni della politica emergente sulla geoingegneria, non può essere scartata a priori come ‘paranoica’ o ‘patologica’. (e no, a sto punto non potete più farlo) (Fonte)
Anche se il dottor Rose non è un sostenitore del “complotto delle scie chimiche,” (dice ma non dice, come sempre. Ma lo dice!) è bello vedere un altro documento pubblicato da un accademico prendendo un punto di vista neutrale, riconoscendo l’importanza di queste affermazioni piuttosto che licenziarle a titolo definitivo. La differenza fondamentale è che la geoingegneria nel regno accademico è strettamente una proposta, e che questi mezzi di clima di ingegneria della Terra non sono ancora operativi. (si, come no?!) Quando si tratta di sostenitori delle “scie chimiche”, credono che siano operativi, così come descritto dall’accademico, all’inizio di questo articolo, insieme a molti altri.
La verità è che sembra che ci sia un enorme quantità di informazioni che suggerisce che questi programmi sono effettivamente operativi. (nessuno lo può negare) Se il loro intento è quello di modificare il clima per combattere gli effetti del riscaldamento globale, o per favorire qualche altro tipo di ordine del giorno, non è ancora chiaro. (E’ CHIARISSIMO!)
Prove che suggeriscono che questi programmi sono già operativi. “Negli ultimi anni c’è stato un calo del sostegno alla ricerca della modificazione del clima, e la tendenza a passare direttamente in progetti operativi.” (hanno fretta) –Meteorological Association mondiale (fonte“Oltre ai programmi specifici di ricerca sponsorizzati da agenzie federali, ci sono altre funzioni relative alla modificazione del clima che vengono eseguite in più punti nel ramo esecutivo. Vari comitati consultivi federali e del loro personale, istituito per condurre studi approfonditi e di elaborare relazioni, di dare consigli o raccomandazioni, o per coordinare i programmi di modificazione del clima, sono stati alloggiati e supportati all’interno operativo dei dipartimenti, agenzie o uffici “. (fonte)
“Se la vostra domanda è, “che cosa possiamo fare?” La prima risposta è la CONSAPEVOLEZZA. Diffondere la consapevolezza e rendersi conto che quello che sta succedendo con quello che ci stanno dicendo, SONO DUE COSE DIVERSE. Questo ci aiuta a ottenere un quadro più chiaro di come possiamo andare avanti per DIMOSTRARE e SMASCHERARE, il più GRANDE CRIMINE e la più GRANDE MENZOGNA mai perpetrata al genere umano.”
Fonte tratta dal sito .
fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it

sabato 26 novembre 2016

io e lei



è un film del 2015 diretto da Maria Sole Tognazzi.

Il lungometraggio è stato scritto dalla regista insieme a Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, con protagoniste Margherita Buy e Sabrina Ferilli, per la prima volta insieme sullo schermo. Maria Sole Tognazzi ha definito il film «un pudico, gentile ma lontanissimo omaggio» a Il vizietto di Edouard Molinaro, con Ugo Tognazzi e Michel Serrault.

Trama

Federica e Marina sono una coppia e convivono da cinque anni. Marina è stata un'attrice, mentre adesso è una piccola imprenditrice nel campo della ristorazione bio, ha un carattere espansivo ed è fiera della propria omosessualità. Per l'architetto Federica invece si tratta della prima relazione omosessuale e a differenza della compagna è riservata, è stata sposata con Sergio, con cui ha ancora buoni rapporti ed ha un figlio ventiquattrenne, Bernardo. Le due vivono insieme in un appartamento a Roma, dove di tanto in tanto fa la sua comparsa un pettegolo cameriere filippino, anche lui gay e fidanzato con un nuotatore di nome Luca.

Marina crede che la loro relazione sia ormai stabile, ma una serie di eventi destabilizza la loro situazione sentimentale. Durante un'intervista, Marina cita il nome di Federica e così la sua omosessualità viene rivelata sul suo posto di lavoro. Pur essendo accettata dai colleghi senza problemi, Federica non la prende bene, poiché è ancora titubante sul mostrare la sua omosessualità e la sua relazione con la compagna.

Nel frattempo, mentre Federica incontra Marco, una sua vecchia conoscenza con cui aveva avuto un'attrazione diversi anni prima, Marina riceve da Stefano, regista suo ammiratore, il copione per una commedia, con un personaggio scritto appositamente per lei. La donna che non recita più da molti anni, è titubante, ma alla fine forse anche per ripicca nei confronti di Federica che insiste per non farla accettare, decide di ritornare davanti la macchina da presa.

Mentre Marina è a Milano per lavoro, Federica inizia una relazione clandestina con Marco, che viene scoperta da Marina leggendo per caso un sms dei due amanti. Incassando il colpo, Marina si presenta all'appuntamento clandestino, porta via Federica e le dice di chiudere la relazione, poiché lei ci metterà una pietra sopra. La donna obbedisce ma la situazione, divenuta insostenibile per il clima di tensione e di sospetto che si è instaurato, fa decidere a Federica di prendersi un periodo di pausa per capire che tipo di relazione vuole avere. Prima si trasferisce nell'appartamento dove abita il figlio assieme ai suoi amici universitari, poi nel suo studio e infine proprio da Marco. Ogni tanto torna a girovagare nella casa in cui abitava con Marina, quando la sua ex compagna non è presente.

Abbandonata dalla compagna, Marina entra in crisi, sostenuta però dalla famiglia e da Camilla, sua ex fiamma e adesso aiutante sul lavoro. Pentitasi di aver accettato il ruolo nel film, decide di tornare dal regista per disimpegnarsi, ma questi le dice che i fondi al film sono mancati all'improvviso per il ritiro di alcuni produttori inglesi e il progetto è saltato. Marina finge di mostrarsi comprensiva e lascia intendere ad Anna, segretaria-attrice del regista di poterla chiamare quando vuole.

Bocciata all'esame scritto della patente e con l'accumulo di frustrazioni, Federica si rende conto di non essere felice e di aver sbagliato tutto. Mentre è a cena con Marco a casa di Sergio e della sua nuova famiglia, lascia la cena di soppiatto e si reca a casa di Marina. Qui le due hanno un confronto sulla porta di casa. Marina si dice profondamente delusa dal comportamento di Federica e non è sicura di volerla nuovamente accanto a sé, anche perché è passato diverso tempo dalla loro rottura. Federica invece si dice sicura adesso di sapere cosa vuole in amore, ma Marina le dice di pensarci bene e di ripresentarsi da lei fra sei mesi.

Federica capisce e accetta, ma mentre scende mestamente in ascensore, Marina con impeto scende dalle scale e arriva al piano terra. Qui dice a Federica che sei mesi sarebbero stati troppi, entra in ascensore e le due si scambiano un bacio appassionato.

Produzione

Sceneggiatura

L'idea del film è nata nella mente di Maria Sole Tognazzi dalla voglia di voler girare un nuovo film con Margherita Buy, dopo il successo di Viaggio sola, e dopo l'incontro al Festival di Cannes 2013 con Sabrina Ferilli, sua vecchia conoscenza di gioventù, con cui si erano confidate reciprocamente di voler lavorare insieme.

Trovandosi in seguito a vedere per caso in televisione Il vizietto di Edouard Molinaro, lo prese come «un consiglio dall'alto» e decise di girare con le due attrici un film che parlasse di una coppia omosessuale, in seguito contattò i due sceneggiatori Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, già suoi collaboratori per Viaggio sola. Inizialmente infatti si diffuse la notizia che Tognazzi avrebbe girato un remake della pellicola di Molinaro, che venne subito smentita da Maria Sole Tognazzi poiché un «remake avrebbe creato altre aspettative».
Lo scopo della regista era quello di focalizzarsi «sulla quotidianità e sui sentimenti simili in ogni tipo di coppia» formata da «due persone mature, realizzate, serene» e quindi in contrapposizione alle carnali, irrequiete e giovani protagoniste del lungometraggio La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, definito dalla regista «un capolavoro».

« Volevo parlare di una coppia come tutte le altre, però composta da due donne mature e coscienti, autonome e del tutto accolte dalle rispettive famiglie e nel luogo di lavoro. Come è oggi nella realtà, malgrado il noioso e spesso pericoloso atteggiamento omofobo di una parte dell'Italia. Federica e Marina sono due donne quasi cinquantenni che convivono da cinque anni. »

(Maria Sole Toganzzi nell'intervista a Natalia Aspesi)

Riprese

Le riprese si sono svolte nell'autunno 2014, dal 20 ottobre fino al 12 dicembre 2014. Il film è ambientato a Roma, anche se alcune scene sono state girate a Ladispoli.

Promozione

Il primo poster del film è stato diffuso il 17 luglio 2015. Il 25 agosto successivo, la Indigo Film inizia la vera e propria promozione del film con la diffusione del primo teaser trailer, in cui le due protagoniste parlano in maniera indiretta del lungometraggio, e del backstage del set cinematografico, commentato da Maria Sole Tognazzi. Il 26 agosto 2015, esce il trailer in anteprima sul sito de la Repubblica.

Distribuzione

Il film è stato distribuito in Italia il 1º ottobre 2015, distribuito da Lucky Red in 200 copie.

Accoglienza

Incassi

Nel primo weekend di programmazione nelle sale, il film ha debuttato al quinto posto dei film più visti, con un incasso di 707.000 €.

Critica

Il film ha avuto generalmente un'accoglienza positiva da parte della critica, seppur con qualche eccezione. Alessandra Levantesi Kezich de La Stampa critica la sceneggiatura che «rimane piuttosto inerte» in cui i personaggi secondari «hanno scarsa consistenza», alla scelte comiche che «mal si fondono con i risvolti drammatico-sentimentali» e al fatto che non si «crede neppure per un attimo» che i personaggi di Buy e Ferilli «siano amanti». Fabio Ferzetti de il Messaggero critica il fatto che la regista abbia abbracciato «il neoperbenismo incolore e indolore che permea il 90% delle commedie italiane di oggi». «Va bene sdoganare un tema così decisivo» conclude, «ma la commedia vince e appassiona quando forza la mano».

Valerio Caprara critica la «costruzione drammaturgica, delle soluzioni visive, dei ritmi emotivi e della vivacità narrativa» del film, definito una «commedia alla Nora Ephron trapiantata in habitat romanocentrico», apprezza però la performance della «irrequieta, spaesata e morettiana» Margherita Buy e «la vigorosa, spontanea e ulteriormente maturata - tanto da eccellere anche nei sottotoni» Sabrina Ferilli. Critica inoltre la scelta di sottolineare troppo la normalità borghese della vita di coppia che alla fine fa «inceppare il film». Quotidianità che sembra invece apprezzata da Maurizio Acerbi de Il Giornale: «battute azzeccate, senza mai volgarità e due splendide protagoniste perfettamente nella parte». Anche Giorgio Carbone, Libero apprezza il lavoro della regista che «racconta sciolto e pulito e guida bene le sue mattatrici». Maurizio Porro del Corriere della sera definisce il film «misurato e reale [...] fluido come un torneo fra due attrici», apprezzando il lavoro delle due attrici: la «bella nouvelle vague espressiva» di Margherita Buy e una «strepitosa Ferilli di contagiosa bravura, verve e simpatia».

Gian Luigi Rondi de Il Tempo elogia le interpretazioni delle due attrici protagoniste, ma critica come la sceneggiatura abbia trattato «i caratteri delle due donne [che] pur tentando approfondimenti, restano un po' a margine e stentano [...] a ottenere una partecipazione sincera e, quando richiesta, commossa, da parte dello spettatore». Soprattutto critica il finale, «elemento meno felice» poiché «senza nessuna variante» delle commedie sentimentali. Paolo D'Agostini su la Repubblica invece apprezza come la regista abbia strutturato il finale e definisce il film «una buona commedia [che] azzecca le interpretazioni favorendo, per Ferilli soprattutto, una bella occasione e prova di versatilità». Molto apprezzato è stato il lavoro che Ennio Fantastichini ha fatto sul suo personaggio, «un piccolo capolavoro», e il fatto che le due protagoniste facciano «una sorniona canzonatura delle proprie caratteristiche diciamo 'storiche', reali o generalmente percepite. Buy la sofisticata, rognosa, supponente. Ferilli la popolana, ruspante, senza peli sulla lingua».

Controversie

Alcuni giornali hanno dichiarato che il film facesse propaganda sulle unioni civili, nonostante fosse finanziato dal Mibact e dalla regione Lazio. La produttrice, Francesca Cima, ha dichiarato che non si tratta di un film politico, ma gli attori nelle interviste hanno affermato il contrario.

fonte: Wikipedia


Tav occulto: val Susa, attentato al “chakra sacro” europeo

«Nessuno ne parla, ma questa aggressione è in corso da anni». Non si tratta di missili, veleni e cemento. «Vengono colpiti luoghi sacri naturali». In altre parole, è in pieno svolgimento una crociata – segreta – contro la geografia “invisibile” dei cosiddetti luoghi santi. E la prima linea del fronte sarebbe proprio la valle di Susa, investita dal progetto Tav. Che non sarebbe solo il consueto maxi-affare all’italiana. Molto peggio: un sortilegio malefico, per colpire a morte quello che è forse il più importante “chakra” terrestre europeo, il maggiore nodo energetico del continente. Per giunta situato sulla rotta che unisce, in linea retta, l’abbazia francese di Mont Saint-Michel al santuario di Monte Sant’Angelo, sul Gargano. Ombelico del “canale energetico”, l’abbazia medievale valsusina della Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte. Gli architetti occulti dell’operazione-Tav? «Sono innanzitutto esoteristi». A fare una simile affermazione, decisamente fuori ordinanza, è Fausto Carotenuto: non esattamente un visionario, ma un veterano dei servizi segreti italiani, per i quali ha lavorato come analista internazionale. Non ha dubbi: quella che è cominciata in valle di Susa è un’operazione “magica”, destinata a farci del male. Un atto di guerra, deliberato, contro il “drago” di uranio e amianto che dorme nel sottosuolo alpino. Un lavoro da stregoni, più che da gangster della politica.
Parole che richiamano il coro di sgomento suscitato dall’imbarazzante cerimonia di inaugurazione del traforo del Gottardo, in Svizzera, celebrata il 1° giugno 2016 con uno strano rito di sapore tribale e sacrificale, in onore di un misterioso dio-caprone – Carotenuto: la Torino-Lione è una malvagia operazione esotericaforse simbolo dell’ancestrale paura della selva, “domata” oggi dalla tecnologia che perfora le Alpi? No, dice Carotenuto: quei tunnel sono un attentato contro le forze “spirituali” della Terra, per compromettere volontariamente la nostra possibilità di felicità. Ma l’intervento sulla valle di Susa, pubblicato su “Disinformazione”, risale a 5 anni prima della sinistra carnevalata del Gottardo. Quelle cose, Carotenuto – oggi apprezzato autore di saggi sulla spiritualità contemporanea – le scriveva nel 2011, quando sulla lotta contro il Tav Torino-Lione si stava affacciando anche il fantasma della violenza, «una trappola appositamente congegnata proprio dai fautori del progetto». Forze spirituali invisibili? Soprannaturale? «Il soprannaturale non esiste, è solo il “naturale” che non conosciamo ancora», sostiene un iniziato come il massone Gianfranco Carpeoro, esperto di simbologia. Quanto all’esoterismo, “che c’azzecca” col Tav? Se uno legge Gioele Magaldi, scopre che il vertice del potere mondiale è interamente massonico, iniziato al sapere esoterico (anche se ovviamente non lo ammetterebbe mai). E il Tav è classica operazione di potere. Anche “magica”?
Carotenuto non ha incertezze: al di là del fatto che «i valligiani hanno ragioni da vendere», perché la maxi-ferrovia «non porterà “progresso” ma distruzione, devastazione e malattie», sostiene che «ad una indagine attenta dei valori spirituali in gioco emerge tuttavia un quadro ancora più fosco, di grande emergenza: non sono in gioco solamente i soldi degli ingordi, e l’ambiente e la salute degli abitanti della val di Susa». La posta, quella vera, è un’altra ancora: «Qualcuno sta cercando di portare avanti una operazione tendente a colpire direttamente le forze interiori di una grande fetta della popolazione europea: non solo quelle dei cari e simpatici valligiani, ma quelle di tutti i piemontesi, degli abitanti di un vasto arco delle Alpi, e delle regioni che si protendono attraverso tutta la Francia verso Nord, e tutta l’Italia verso Sud». Una operazione «che parte da molto in alto nelle gerarchie delle piramidi che portano avanti le strategie oscure». All’esistenza reale di “piramidi oscure”, in cui La cupa cerimonia inaugurale del Gottardoopererebbero “Maghi Neri”, Carotenuto ha dedicato il saggio “Il mistero della situazione internazionale” (Uno Editori), che offre una spiegazione in chiave “spirituale” del malessere che sta colpendo il pianeta.
Non si parla solo di generiche “energie”, di stampo new age: l’ex stratega dell’intelligence italiana allude specificamente a vere e proprie ritualità di tipo magico, innominabili e inconfessabili, che sarebbero praticate in segreto da esponenti del massimo potere. Obiettivo: sabotare il “risveglio” della coscienza dell’umanità. A questo, dice, servirebbe anche la sgangherata progettazione della linea Torino-Lione, l’infrastruttura più incoerente e ridicola del pianeta. Ma in realtà c’è ben poco da ridere, visto che si tratta di «un qualcosa di così importante che il fronte del potere politico, finanziario, economico, dei mass media – largamente influenzato e diretto dai vertici “oscuri” – sostiene in modo insolitamente compatto e granitico, senza apprezzabili sbavature». Il che è verissimo. A nulla è valsa, finora, la sacrosanta protesta dei valsusini contro «menti oscure, schiere di mercenari del potere e del denaro, centurie di coscienze spente e freddamente calcolatrici». Anni di appelli, firmati da centinaia di tecnici universitari, per svelare che l’opera sarebbe devastante, costosissima e soprattutto inutile; e mai nessuna risposta, né da Palazzo Chigi né dal Quirinale. Come se quella futuribile infrastruttura fosse, semplicemente, un tabù. Un dogma intoccabile. Un mistero, appunto: forse per noi, ma non per “loro”, sostiene Carotenuto.
Da alcuni anni, scrive l’autore, una enorme “operazione risvegli” è in corso sulla Terra, sulla quale ovviamente i “poteri oscuri” hanno fatto calare una vera e propria congiura del silenzio. «Le forze del Male, o per meglio dire dell’Ostacolo, sono quelle – sia spirituali che terrene – che fanno di tutto per bloccare i risvegli appena iniziati», cioè l’esplosione di consapevolezza che conduce alla riscoperta dei valori umani, la solidarietà, l’amore (non come “buonismo”, ma come necessità vitale razionale). «Questo è lo sfondo della grande battaglia in corso sulla Terra: guerre, distruzioni, genocidi, terrorismo, operazioni finanziarie, aggressioni farmacologiche e alimentari, tecnologie antiumane. Sono alcune delle manifestazioni di questa lotta». E uno dei tanti scenari sui quali si svolge sarebbe quello dei “luoghi santi”, sorti – non a caso – proprio sui “nodi vitali” del La Sacra di San Michele, val Susapianeta, che secondo Carotenuto “funziona” come il corpo umano, che «è attraversato da una rete di invisibili centri vitali uniti da infiniti canali di energie: quelli che le medicine orientali usano da millenni». Canali che la medicina occidentale aveva dimenticato, «ma è ora costretta a riscoprire un po’ alla volta, se vuole smetterla di combinare disastri».
Nelle tradizioni orientali, questi centri si chiamano “chakra” e sono i vortici vitali, mentre i “nadi” sono i canali energetici che li uniscono. La Terra funziona allo stesso modo, scrive Carotenuto: «La crosta terrestre è costellata di importantissimi “chakra” e “nadi”». E aggiunge: «Gli spiriti più avanzati dell’umanità, gli “iniziati” di tutti i tempi, hanno sempre avuto la conoscenza, e spesso la visione, di questa geografia sottile, ma fondamentale, della Terra. Grotte sacre, montagne sacre, foreste sacre, laghi e fiumi sacri. E poi vari tipi di energie: positive, negative, ambivalenti». Non a caso, «lungo i canali e sui centri vitali sono sorti dolmen, menhir, cerchi di pietre, piramidi, templi, cattedrali: erano e sono luoghi speciali, che favoriscono il contatto tra gli uomini e le dimensioni superiori». Questa rete, «in gran parte dimenticata negli ultimi secoli di materialismo», si starebbe ora “riattivando”, man mano che gli uomini, “risvegliandosi”, riscoprono le particolarità di certi luoghi. «Sta già avvenendo in embrione, ma ben di più avverrà in futuro, quando sempre più uomini capiranno di avere a disposizione delle importanti reti di luoghi energetici di cui avvalersi per supportare la propria crescita spirituale».
E allora le “forze oscure”, quelle che «vogliono ostacolare l’evoluzione interiore dell’umanità», cosa hanno deciso di fare? «Sono partite per tempo a cercare in tutti i modi di “spegnere”, di devitalizzare i chakra, di sclerotizzare le arterie delle energie vitali per lo spirito». Anche così Carotenuto spiega gli «interventi di tutti i tipi» a cui stiamo assistendo, «con tonnellate di metallo, colate di cemento, prodotti sintetici “morti” e ostili, gallerie, deforestazioni, selve di antenne, viadotti, perforazioni petrolifere, spesso appositamente indirizzate per depotenziare e deformare la geografia sacra». E aggiunge: «Vengono effettuati interventi per “spegnere” cattedrali, come Chartres o Santa Maria di Collemaggio, per annullare antichi luoghi di iniziazione. Vengono colpiti luoghi sacri naturali o costruiti dagli antichi iniziati. Viene persino usato il “martello” del turismo di massa per abbattere con folle inconsce e disattente il livello vibrazionale di certi luoghi, come le piramidi, le cattedrali gotiche, o i grandi San Michele e il Dragotempli». Si tratterebbe di «una strategia composita e ben studiata». E la valle di Susa? Nella “geografia sacra del mondo”, rappresenterebbe «un punto fondamentale degli equilibri energetici europei».
Un “chakra” importantissimo, scrive l’autore, è situato all’ingresso della valle, da cui si dipartono diversi “nadi”, canali energetici che vanno a creare un asse importantissimo verso nord-ovest e verso sud-est. «Quali sono i punti “noti” di questo asse? I tre meravigliosi santuari dedicati a San Michele. In un allineamento pressoché perfetto, la Sacra di San Michele – lo splendido edificio sacro medioevale all’imboccatura della val di Susa – è al centro di una precisa direttrice che va dal santuario dedicato a Michele di Monte Sant’Angelo, sul Gargano, fino a quello sull’isola incantata di Mont Saint Michel, nel nordest della Francia». Sono tutti «luoghi sacri, luoghi di energie fortissime, che gli antichi conoscevano e usavano, e che gli uomini del “risveglio” torneranno ad usare». Non è casuale la ricorrenza del nome Michele, personificato in “arcangelo” con la cristianizzazione: il Michele della tradizione ebraico-cristiana, spiega Carotenuto, prima si chiamva Mercurio nell’antica Roma, Hermes in Grecia, Toth in Egitto. «E’ lo spirito guida dell’operazione “risvegli”», sostiene Carotenuto. Ed è ultra-presente nella fatidica valle di Susa, già bucherellata da mille infrastrutture e ora terrorizzata dallo spettro-Tav.
«La crosta terrestre ha nelle sue profondità delle forze enormi, concentrate in certi luoghi, che gli antichi conoscevano bene e chiamavano forze della Dea Madre, della Madre Terra», argomenta l’analista. «Statue femminili nere, adorate in caverne o cripte, la rappresentavano: raffigurazioni sacre di tante divinità tra cui l’egizia Iside, e poi le madonne nere cristiane, a sancire l’alleanza positiva tra uomini e queste forze». Ma gli antichi, continua lo studioso, le chiamavano anche forze del “drago”, facendo riferimento al fatto che erano forze enormi, ma “selvagge”, utilizzabili sia per il bene che per il male, a seconda delle intenzioni umane. «In epoche antiche, gruppi di iniziati ispirati dal mondo spirituale decisero che per un lungo tratto dell’evoluzione umana bisognava che certe “forze del drago” di un importante asse energetico europeo fossero equilibrate, tenute sotto controllo e rivolte al bene. E che di questo equilibrio positivo si giovassero le popolazioni europee. Questo il motivo per cui degli edifici speciali, costruiti e “attivati” in modo del tutto particolare, furono eretti sopra montagne sacre piene di “forze La strana colorazione del Musinè all'imbocco della val Susadel drago”, talvolta oscure. Santuari di Michele, che nella sua funzione tipica “tiene a bada le forze del drago”, per usarle in positivo e per lasciare liberi gli uomini di evolversi. Questo illustrano i quadri e le statue di San Michele».
Il chakra centrale della valle di Susa, prosegue Carotenuto, non è fatto solamente del monte Pirchiriano su cui svetta la Sacra, ma di una serie di altri rilievi «carichi di forze importanti», e tra questi «uno in particolare assume un ruolo centrale nella geografia sacra: il monte Musinè», che è «un luogo dalle energie fortissime, uno dei principali inEuropa». Lassù, le “forze spirituali del drago” hanno originato «un sottosuolo pieno di energie enormi, selvagge, che si manifestano in conformazioni rocciose insolite e piene di materiali “forti”, nocivi se liberati», che per l’analista «sono la manifestazione di forze spirituali altrettanto nocive su altri piani». Ma il Musinè, aggiunge, «è anche un’antenna volta verso incredibili energie positive cosmiche». Da sempre il monte è teatro di apparizioni continue di «luminescenze colorate, globi luminosi», custodisce «leggende di maghi e di draghi d’oro, di riti e di graffiti misteriosi fin dall’antichità più remota». Ed è un notissimo luogo di avvistamenti “Ufo” tra i più citati, fin dai tempi pionieristici di Peter Kolosimo. Persino la vegetazione che vi cresce è differente. «E’ il punto focale che probabilmente più di ogni altro ha creato quella base energetico-spirituale che ha fatto di Torino la città esoterica per eccellenza, nel bene e nel male. Come è tipico delle “forze del drago”».
Per Carotenuto, la valle di Susa è dunque «una zona fortissima, al centro di un asse europeo spirituale fondamentale, forse il principale». Ed è stata «tenuta in equilibrio per secoli dalla spiritualità rappresentata da Michele, con le “forze del drago” domate e sepolte nel sottosuolo, in attesa della grande epoca dei “risvegli”». Da qui, secondo questa particolarissima visione, l’offensiva occulta delle “piramidi del Male”, attivate «dai livelli locali fino a quelli centrali europei». Una operazione strategica, «mirante ad alterare antichi equilibri per renderli inutilizzabili a fini positivi: scavare una enorme galleria nelle viscere della montagna sacra, per sconvolgere il “chakra” Musinè, portando alla luce forze oscure e potenti dalle profondità della Terra». Obiettivo segreto: «Liberarle dall’influsso positivo delle correnti cosmiche e della vicina presenza benefica della La resistenza civile dei No-TavSacra di San Michele. E poi affondare ulteriormente il bisturi di morte scavando un percorso di distruzione sul “nadi” che punta a Mont Saint Michel». In altre parole, in valle di Susa sarebbe in corso «il tentativo di portare un colpo al cuore della geografia sacra europea».
Un vero e proprio attentato, stando a Carotenuto, «tale da appesantire le atmosfere psichiche, creare una cappa di piombo in una vasta zona del nostro continente: il tentativo di creare un vero e proprio “infarto” nella circolazione delle energie a disposizione di tutti noi per i nostri risvegli». Questo, conclude lo studioso, spiega la volontà granitica di «tutti i terminali politici, economici, finanziari e mediatici dei “poteri oscuri”, compatti nel sostenere l’operazione anche se la popolazione locale è solidale nel respingerla». I valsusini lo fanno «per la propria salute, messa a rischio dall’uranio e dall’amianto che verranno portati in superficie, e per salvare una natura già tanto colpita nel passato». Ma forse anche perché «il cuore dei valligiani, che è inconsciamente in contatto con la realtà spirituale delle cose, sa molto meglio della mente che bisogna resistere, opporsi con fermezza ed energia all’aggressione spirituale. E che bisogna farlo in modo consono alla nuova coscienza che si risveglia e si sviluppa: con la verità e la nonviolenza. Rispondere con la verità e la nonviolenza alla menzogna manipolatoria e alla violenza del fronte compatto che vuole sacrificarli: un fronte di poveri schiavi dei “poteri oscuri”, che hanno venduto pezzi della propria coscienza in cambio di tanti o pochi spiccioli; di grandi, ma anche di piccolissime poltrone».

fonte: www.libreidee.org

giovedì 17 novembre 2016

chi è Boyan Slat, il ventenne che pulirà gli oceani dalla plastica



                                                         Foto realizzata da Boyan Slat

Boyan Slat aveva 17 anni quando presentò, per la prima volta, la sua invenzione al mondo. Una macchina “gigante” in grado di pulire gli oceani dalla plastica. Una soluzione per salvare il pianeta, abbattendo costi e salvaguardando la natura. E il mondo lo aveva ascoltato donandogli più di due milioni di dollari in una campagna crowdfunding di grande successo. Un budget che ha permesso a Boyan di sviluppare ancor di più il progetto e di allestire un team di esperti, molti dei quali giovani come lui, per metterlo in pratica. Oggi ha 20 anni e ha fondato un’azienda per fare tutto ciò: The Ocean Cleanup.

Chi è Boyan Slat

Basterebbe ascoltare con attenzione questo discorso accorato di Boyan (classe 1994), a una conferenza Tedx nel 2012, per capire molto della sua personalità e della sua forza d’animo. Ma anche delle sue competenze ingegneristiche e digitali, della sua confidenza con le nuove tecnologie e con il mondo contemporaneo che lo circonda. Eppure quello che colpisce più di ogni altra cosa è la fiducia. Nei propri mezzi, certo; ma anche nell’umanità intera. Con una filosofia ben precisa. Ad ogni sbaglio si può rimediare. L’importante è farlo in tempo. Anche per questo, nel 2014, ha ricevuto il riconoscimento di “United Nations Champions of the Earth”.
Dopo alcune immersioni in Grecia, nel 2011, la vita del giovane olandese è cambiata per sempre. Travolto dalla frustrazione per lo stato di salute del mare («Vedevo più plastica che pesci») decise di fare qualcosa di concreto per invertire un destino che sembrava ineluttabile. Così, dopo aver lasciato gli studi in ingegneria aerospaziale, ha dato vita a The Ocean Cleanup, nel 2013.

Le radici di un problema

Ogni anno entrano nei nostri oceani 8 milioni di tonnellate di plastica che vengono convogliate, a causa di vortici e correnti, in cinque zone principali. Attualmente si stima che ci siano, in giro per le acque della Terra, oltre 5,25 trilioni di pezzi di plastica (in America un trilione è uguale ai nostri 1000 miliardi, fate voi i conti). Una cifra spaventosa. Un terzo è concentrato in quella che viene chiamata “grande chiazza di immondizia del Pacifico” (Great Pacific Garbage Patch).
Negli ultimi 15 anni si è calcolato che, a causa di questo tipo d’inquinamento, siano morti più di un milione di uccelli marini e centinaia di migliaia di mammiferi. La sopravvivenza di numerose specie è a rischio. Compresi animali simbolo come le foche monache hawaiane o le tartarughe marine.
Senza contare i danni economici, ogni anno le aziende che operano nei settori della pesca, della navigazione e del turismo perdono 13 miliardi di dollari per colpa dell’inquinamento, e quelli per la salute: si tratta, infatti,di materiali cancerogeni che vengono ingeriti dai pesci e che poi l’uomo, a sua volta, introduce nell’organismo. Una piaga che, oltre a causare malformazioni varie, aiuta la diffusione di forme devastanti di cancro.

La tecnologia sviluppata da Boyan SlatQuando l’invenzione venne presentata nel 2012, Boyan affermò che poteva essere fino a 33 volte meno costosa rispetto ai metodi convenzionali di pulizia. Metodi ormai obsoleti e poco efficaci. La sua innovazione fu testata nelle Azzorre e supportata da studi di fattibilità a cui lavorarono una squadra di esperti internazionali in ingegneria, oceanografia, ecologia, diritto marittimo, finanza e riciclo dei rifiuti.
Dopo tre anni il sistema si è evoluto. È stato battezzato come “Ocean Cleanup Array” ed è costituito da un sistema di barriere galleggianti ancorate ai fondali. Sfruttando le correnti marine, queste strutture sono in grado di filtrare i rifiuti per poi raccoglierli in una piattaforma. Un grande contenitore che sarà in grado di stivare una quantità di plastica mai catturata prima. Si parla addirittura della metà del Great Pacific Garbage Patch.
Le barriere occuperanno circa un chilometro e mezzo, senza danneggiare la fauna e la flora degli oceani. Le prime saranno inaugurate nel 2016, nelle acque del Giappone. Ma l’obiettivo finale, ambizioso e per questo ancora più suggestivo, è quello di coprire un’area di oltre cento chilometri entro il 2021. In questo modo si potrebbe pulire la maggior parte dell’Oceano Pacifico.

Il piano futuro di Boyan: trasformare i rifiuti in energia

Ma non è certamente finita qui. Sono entrati a far parte della squadra di Boyan anche alcuni scienziati con un compito preciso: studiare un modo per riciclare il materiale che le barriere andrebbero a raccogliere. Una quantità che, se fosse trasformata in energia, potrebbe portare altri benefici per l’umanità intera «Forse ci vorranno dieci anni per trovare un modo funzionante» dice Boyan «Ma è un’altra sfida che vogliamo vincere». Scommettiamo che ci riuscirà?
Fonte tratta dal sito .
fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it