mercoledì 7 ottobre 2015

droghe pericolosissime vendute legalmente

Ogni giorno vengono vendute droghe pericolosissime con il beneplacito del nostro governo e di quelli che lo hanno preceduto rendendone legale l’immissione in commercio tramite i vari organismi burocratici posti sotto la vigilanza del Ministero della Salute. Il che è tutto dire, dato che alcuni ministri della sanità sono stati colti con le mani nel sacco mentre prendevano tangenti dalle case farmaceutiche. Faccio solo un paio di nomi, Duilio Poggiolini e Francesco De Lorenzo-vaccino epatite b, in internet trovi info e altri con le parole chiavi “ministro della salute tangenti”.

Le cosiddette “droghe da strada”, in quanto a pericolosità rispetto a quelle di sintesi delle case farmaceutiche sono zuccherini.

Esistono medicine naturali, come estratti di piante, l’olio di canapa per esempio, accettate però solo con riduzioni a livelli minimali di componenti che potrebbero creare effetti psicoattivi.

Se intendi curare con medicine naturali privi di effetti collaterali, se sei medico vieni radiato dall’albo se tale uso non corrisponde ai protocolli ufficialmente accettati. E se non sei medico vieni accusato di esercizio abusivo della professione medica.

Ma nulla succederebbe a un medico che prescrivesse una delle pericolosissime droghe farmaceutiche legali a un paziente che facesse una strage sparando a zero sulla folla a seguito degli effetti collaterali prodotti da tali droghe...


Se prendiamo in considerazione gli antidepressivi SSRI, come il Prozac per nominarne uno, ci sono numerosi esempi di persone che sono andate fuori di testa e si sono messe a sparare all’impazzata uccidendo i loro compagni di classe, i loro collaboratori, i membri della loro famiglia e spesso si sono poi suicidati, per scoprire poi che stavano prendendo un antidepressivo.

L’apparenza è che la persona fosse malata di mente e sia esplosa in un attacco di rabbia, ma quando questi casi sono stati effettivamente analizzati attentamente, si è scoperto che la persona non aveva tendenze violente e in molti casi nemmeno suicide prima di iniziare il trattamento con il farmaco antidepressivo.

Se leggiamo il bugiardino del Prozac noto anche come fluoxetina, ci sono alcune cose di cui il produttore (Eli Lilly & Co.) ci fa sapere.

Questo farmaco può causare ciò che è noto come acatisia. Acatisia è un termine medico che letteralmente significa “non può stare fermo”.

Ci sono due aspetti nell’acatisia. Il primo, l’effetto motorio che si può effettivamente vedere in una persona, è che non può “stare ferma”. È irrequieta, ticchetta con la punta del piede, passando da una gamba all’altra ritmando incessantemente, in ogni caso non può stare ferma. Cerca di sedersi o addirittura di sdraiarsi per poi saltare di nuovo su e ricominciare da capo, sembra e si comporta da agitato. Questo è l’effetto chimico diretto del farmaco sull’azione motoria del corpo.

Questi farmaci antidepressivi non provocano solo l’azione motoria, ma causano anche una irrequietezza interiore. La persona ha un vero senso di disagio, sente che il suo corpo deve muoversi. Sente che deve entrare in qualche modo in azione. Si chiama agitazione psico motoria. Non solo è mentalmente agitata ma il suo corpo esprime quell’agitazione. Ha un senso soggettivo di angoscia, deve succedere qualcosa, deve fare qualcosa.

I produttori di questi farmaci, come richiesto dalla FDA, nei loro bugiardini riportano che possono causare agitazione, psicosi, allucinazioni, ipercinesia, un senso di spersonalizzazione, uno stato in cui il normale senso di identità personale e la realtà sono assenti, che significa che la persona si sente come se tutto ciò che c’è intorno a lei non fosse reale, uno stato onirico.
Sono elencati anche come effetti collaterali frequenti: agitazione, amnesia, confusione, responsabilità emotiva per ciò che succede intorno alla persona, e disturbi del sonno. I disturbi del sonno potrebbero essere eccessiva sonnolenza o insonnia.

Se aggiungiamo la mancanza di sonno a tutti gli altri effetti del Prozac come l’agitazione psico motoria, la sensazione della persona di dover andare a fare qualcosa, la spersonalizzazione e la sensazione di irrealtà che può causare, davvero abbiamo cucinato gli ingredienti chimicamente indotti per un omicidio di massa.

Il Prozac è un cosiddetto SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors). In realtà, questi farmaci non sono selettivi, lavorano su più diverse sostanze chimiche del cervello, tra cui la serotonina, la norepinefrina, la dopamina, e altri. Non bloccano semplicemente la ricaptazione ma agiscono su molti recettori in tutto il cervello. Si conoscono almeno 20 serotonine e in che modo esattamente i livelli di serotonina vengono provocati, aumentati, diminuiti o regolati dai cosiddetti SSRI non è davvero ancora ben noto.

Infatti il meccanismo che fa agire tutti i cosiddetti SSRI è sconosciuto. Le teorie abbondano e le spiegazione nei bugiardini vanno nei dettagli su ciò che è solo teoria e ciò che il farmaco potrebbe fare, ma in realtà il meccanismo di azione è del tutto sconosciuto. Possiamo solo osservare che tipi di effetti ha sul corpo e sul comportamento.

Ci sono altri effetti sul sistema nervoso centrale che il Prozac può produrre:

Effetti collaterali del Prozac
- Atassia, questo significa andatura sbilanciata.
- Bugoglossia (?), questo deriva da lingua, è una sorta di schioccare le labbra, spasmodici movimenti della bocca.
- Depressione del sistema nervoso centrale.
- Stimolazione del sistema nervoso centrale.
- Euforia
- Allucinazioni
- Ostilità
- Movimenti veloci
- Aumento del tono muscolare
- Aumento delle sensazioni, in altre parole si sentono le cose a un livello accresciuto, ma può anche causare una sensazione diminuita,
- Incapacità di sentire le cose normali, come il dolore e la pressione che una persona normale sentirebbe.
- Reazioni Paranoiche
- Psicosi
- Vertigini

Quindi qui abbiamo ostilità, paranoia, agitazione, in combinazione con l’acatisia, che è il senso che uno deve fare qualcosa, e si può vedere come questo può giungere fino a omicidi irrazionali. La serie di sparatorie nelle scuole americane è un fenomeno che strettamente coincide con l’uso massiccio di farmaci antidepressivi negli ultimi 15 o 20 anni. E’ qualcosa che non si è mai visto in precedenza. L’aumento degli omicidi di massa e delle cosiddette stragi famigliari coincide con l’aumento di persone che sono chimicamente alterate da farmaci antidepressivi. Inoltre, i crimini sono diventati più bizzarri e in alcuni casi inimmaginabili.

Senza contare i suicidi.

Se questi delle droghe farmaceutiche non sono effetti psicoattivi…


Tuttavia, quando succedono questi gravi fatti che poi vengono sbattuti nella pagina della cronaca nera, se non in prima pagina, non viene riportato che gli autori prendevano antidepressivi, al massimo si legge nei giornali che “erano in cura presso uno psichiatra”. (E tutti sanno come “curano” gli psichiatri, prescrivendo antidepressivi). Le forze dell’ordine dovrebbero invece indagare, e dovrebbe essere reso noto che la persona era sotto l’effetto di droghe psichiatriche, come succede invece quando si sospetta che l’autore di un misfatto si faccia qualche canna, e si adduce come motivo “era dedito agli stupefacenti”.

Mi viene da pensare che non venga chiesto di indagare riguardo al fatto che un omicida di massa o della propria famiglia faceva uso di SSRI e che potrebbero essere la causa del comportamento e dell’azione omicida. Forse perché le multinazionali hanno grande potere, più grande di quello di qualsiasi governo.
Il disordine sociale nella società attuale deve dare molto merito all’uso massiccio degli SSRI e ai criminali che traggono profitto dal danneggiare le persone con i veleni da loro prodotti e smerciati.

Questo libro potrebbe dare più risposte di quante ne possa dare io.
“Effetti collaterali: morte” è la confessione di un pentito.

Un padre di famiglia che ha paura. Un uomo che vuole dire la verità a scapito della propria libertà. Virapen è stato per decenni uno dei principali promotori di quella stessa politica di raggiro e di mazzette che in questo libro denuncia aspramente.

E lo fa con il solo intento di rendere giustizia alle vittime conosciute – e sconosciute – di un sistema alimentato unicamente dagli interessi plurimiliardari delle aziende farmaceutiche.

Effetti collaterali: morte” apre gli occhi su uno scenario di cui si sospettava l’esistenza e che ora, anche in Italia e grazie a Virapen, diventa, purtroppo, reale.

Risalgono agli anni Ottanta le prime testimonianze su alcuni effetti collaterali allarmanti di farmaci messi in commercio a scapito della salute umana, ma con il libro di Virapen abbiamo tra le mani, per la prima volta in assoluto, la testimonianza ufficiale di un insider dell’azienda farmaceutica.

Il libro, oltre a riportare sconcertanti dichiarazioni, è ricco di informazioni e dati reali e tecnici, documenti disponibili a chiunque e consultabili anche online, nomi e riferimenti a fatti e luoghi.

“Effetti collaterali: morte” è anche un manifesto che grida di aprire gli occhi davanti alle strategie di marketing attuate dalle lobby farmaceutiche, ma non si limita a questo: Virapen svela quelle stesse strategie alzando quel velo invisibile che da decenni annebbia la vista alla stragrande maggioranza del mondo.

“Ho speso 35 anni della mia vita lavorando nell’industria farmaceutica che non fa altro che annientare la popolazione di questo mondo.

Perché lo fanno? Perché vogliono fare soldi, soldi, soldi…”. Questa la drammatica confessione di un pentito di Big Pharma, John Rengen Virapen, ex rappresentante di commercio per la filiale Eli Lilly & Co, uno dei colossi farmaceutici mondiali. Che nel suo libro “Effetti collaterali: morte”, sferza un attacco contro le grandi case farmaceutiche, non interessate a curare le malattie, ma interessate solamente ai clienti (non ai pazienti).

Nel libro Virapen si sofferma a lungo nel raccontare il caso del “Prozac”: “Io ho corrotto il governo svedese per ottenere l’autorizzazione a vendere il Prozac in Svezia. E la Svezia ha il Premio Nobel per la Medicina. E così l’evento è stato un esempio per gli altri Paesi…”.

Ecco tutte le domande di Virapen
«Sapevate che le grandi case farmaceutiche spendono circa 35-40 mila dollari l’anno per ciascun medico in attività con lo scopo di convincerlo a prescrivere i loro prodotti?

Sapevate che i così detti opinion leader / opinion maker — cioè scienziati e medici qualificati — vengono corrotti con viaggi costosi, regali o più semplicemente soldi perché recensiscano positivamente i medicinali, quando effetti collaterali gravi o addirittura letali sono diventati di pubblico dominio, per fugare i legittimi dubbi degli altri medici e dei pazienti?

Sapevate che per molti farmaci approvati e messi sul mercato sono stati eseguiti solo test di laboratorio sul breve periodo e nessuno sa che effetti possano avere su pazienti che li assumono per un periodo più lungo (o per tutta la vita)?

Sapevate che i risultati delle ricerche e le statistiche necessarie perché un nuovo medicinale venga approvato dalle autorità competenti sono spesso falsificati in modo che le morti provocate dagli effetti collaterali del farmaco scompaiano dai documenti?

Sapevate che più del 75% dei maggiori scienziati in ambiente medico sono sul libro paga delle industrie farmaceutiche?

Sapevate che sul mercato ci sono farmaci per i quali la corruzione ha giocato un ruolo fondamentale durante le fasi di approvazione da parte delle autorità competenti?

Sapevate che l’industria farmaceutica inventa malattie e le pubblicizza con campagne di marketing mirate per espandere il mercato dei propri prodotti?

Sapevate che l’industria farmaceutica tiene d’occhio con attenzione sempre maggiore i bambini?
No. Molte di queste cose non potevate saperle, perché l’industria farmaceutica ha tutto l’interesse a
tenerle segrete.»

L’autore

John Virapen (1943) è un esempio di «self made man» nel senso più classico. Di umilissime origini, nato in una colonia britannica, La Guyana, venne in Europa per compiere i suoi studi, ed in Svezia cominciò a lavorare per l’industria farmaceutica come rappresentante.

La sua carriera in continua ascesa lo portò alla direzione generale di Ely Lilly Inc., una delle maggiori industrie farmaceutiche mondiali, in Svezia. Dopo essere stato parte di un meccanismo decisamente spietato, ha scelto di cambiare decisamente rotta, ha scelto di denunciare tutto ciò che ha fatto, che ha visto fare.

Dice di se stesso: “Non sono estraneo a questi meccanismi e non sto facendo giornalismo d’inchiesta. Non sto puntando il classico dito accusatore, immacolato, pulito e sterilizzato sui “cattivoni” delle alte sfere. So bene di cosa sto parlando perché anch’io avevo un ruolo attivo in tutto questo. Ero uno di loro”.

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fonte: crepanelmuro.blogspot.it

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