martedì 9 febbraio 2010

l'angolo storto della poesia di una demente senza speranza (3)


tutto il giorno a casa
mentre le lumache sbadigliano e osservano il cielo rosso sangue

tutta la sera a casa
mentre un leopardo apre la bocca e azzanna la tua gola

e il tuo cuore che batte all'impazzata
e il tuo mondo che non piange abbastanza
e pensi che Tutankamon sia stato un gran bevitore di birra
e vorresti racchiudere le mani e gli occhi chiari di April dentro ad una cassaforte
e vorresti scoprire il lato oscuro del suo specchio interiore
accresce la stanchezza, le palpebre si fanno pesanti

tutta la notte a casa,
domani sarà tardi

quella che conta adesso è la superficie
il sottosuolo è affar mio

6 commenti:

  1. Non voglio cercare di interpretarla, sò che sbaglierei.
    Ma ha un linguaggio figurato bello, che mi lascia un senso di piena anche se amara, sazietà.
    Se è tua bravissima, se non lo è brava comunque a scovarla.

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  2. la scrissi nel periodo in cui leggevo molto Bukowski, infatti in alcuni passaggi si avverte la sua influenza. Ti assicuro comunque che è mia. Non c'è alcun bisogno che giuri

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  3. Si Bukowski, ma se cali un secchio in un pozzo e questi è secco, il secchio torna vuoto.

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  4. Ebbene si! Tra gli innnunerevoli difetti c'è anche quello di usar metafore.
    Non sò se sia molto grave, però stavolta mi è sembrata appropriata.

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